“CON AGASSI HO IMPARATO TANTISSIMO”
Sceso al numero 13 ATP, Djokovic ha specificato che non esisteva un accordo formale. “Dovete capire che non c'erano né impegni, né contratti scritti. Non stavamo lavorando in forma ufficiale. Mi stava aiutando. Voleva davvero aiutarmi, darmi consigli e condividere la sua esperienza con me”. Nole ha poi specificato di essere rimasto in buoni rapporti sia con Agassi che con Stepanek, aggiungendo che – al momento della separazione – Agassi gli ha detto di sentirsi libero di chiamarlo. “Posso contattarlo in qualsiasi momento per parlare con lui, chiedergli consigli o suggerimenti, o semplicemente condividere qualcosa – ha detto Djokovic – gli ultimi 8-9 mesi con Agassi sono stati fantastici per la quantità di cose che ho imparato, non solo nel tennis. ma anche nella vita. Per questo gli sono grato”. L'impressione è che non abbia nessuna intenzione di entrare nello specifico. Magari lo farà dopo il ritiro, o magari non dirà nulla. Chissà. L'immediato si chiama Marian Vajda, che non ha la popolarità di Agassi ma che negli anni si è costruito la fama di intoccabile. “Penso che sia un nuovo inizio per entrambi – ha detto Djokovic – mi è mancato e ho avuto la sensazione di essergli mancato. Abbiamo decisamente apprezzato gli ultimi 10 giorni di allenamenti. Mi conosce meglio di tutti gli allenatori con cui ho lavorato. È un amico e con lui posso condividere molte cose, sia della vita professionale che di quella privata. C'è sempre, mi conosce dentro e fuori. E sa di cosa ho bisogno per raggiungere il livello più alto possibile”. Come detto, per ora non ci sono accordi, nemmeno sul breve termine. “Fino a oggi ci sono state soltanto sensazioni positive, sia in allenamento che in partita. Speriamo di poter proseguire nella giusta direzione”. Il prossimo test è decisamente interessante, poiché se la vedrà con il solido Borna Coric, forse quello che lo ricorda di più tra i ragazzi della nuova generazione. Un match non banale, anche se l'unico precedente sorride a Nole: a Madrid, nel 2016, aveva ancora un'aura di imbattibilità che gli aveva permesso di vincere 6-2 6-4 nella strada verso il titolo. Da allora sono cambiate tante cose. Se davvero il ritorno di Vajda sarà positivo, nella migliore delle ipotesi, potrà dire di aver gettato via un anno (al netto dell'infortunio, ci mancherebbe). In questo momento è il massimo a cui può aspirare. Non è poco, tutto sommato.