Per deflettere un piatto corde incordato in fase di impatto, saranno necessari circa 2,5-3kg per ogni millimetro di affondamento (anche se la misura è dipendente dalla tensione e dalla spaziatura delle corde sul piatto), mentre la rigidezza di un telaio nel punto solitamente considerato per l’analisi flessionale del RA può variare da 0,85 a 0,7kg/mm per rigidezze rispettivamente di 70 e 60 RA.
Le corde, prese singolarmente, sono dunque più rigide del telaio, anche se quello che a noi interessa è la Combinazione fra rigidezza del telaio e rigidezza del piatto corde.
Quando colpiamo con un telaio flessibile, con rigidezze comprese fra RA58 - RA64, la rigidezza del piatto corde determinerà sempre una maggiore flessione della struttura, una minore deflessione delle corde, una perdita di energia, con effetto di percezione di telaio “rigido” e poco potente; con questi telai infatti, a meno di casi particolari e “strani” sistemi di sospensione della corda, le corde lavorano meno e durano mediamente di più.
Al contrario, colpendo palla con un telaio di tipo rigido, RA66 - RA72, le corde sono costrette a lavorare in modo molto maggiore rispetto al primo caso, deflettendo e deformandosi maggiormente, in misura crescente con il calare della tensione e il minor numero di corde, sfruttando al massimo la carica elastica del filamento e restituendo la sensazione di racchetta “morbida” e potente.
Questo è il motivo per cui spesso, in modo diffuso e trasversale, si parla di racchette rigide in presenza di telai flessibili e sottili e al contrario di racchette morbide in presenza di telai rigidi e tubolari, invertendo la realtà dei fatti a causa della percezione che rende più facili, immediati e potenti i rigidi rispetto ai morbidi.