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di Aliosha Bona
14 January 2020

Da Federer a Berrettini, ecco come i big vivono la vigilia degli Australian Open

Stato di forma, punti da difendere, team e programmazione dei "big eight" verso il primo Slam della stagione: dal numero 1 Nadal insidiato da Djokovic, dal Patriarca Federer a Berrettini

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Non si può non partire dal maiorchino, numero 1 al mondo da ormai un paio di mesi. Nadal ha chiuso il suo 2019 nel migliore dei modi, portando al successo la Spagna nella Coppa Davis di Madrid. Prestazioni stellari e colpi da circo hanno caratterizzato il successo iberico che con sé porta anche la meravigliosa storia di vita di Roberto Bautista-Agut. Nessun torneo di preparazione per Rafa - oltre all'Atp Cup - in ottica Australian Open. Il team della leggenda di Manacor resta il medesimo, con Carlos Moya a guidarlo verso l'ennesima stagione, che tra l'altro lo vede come primo tennista della storia ai vertici del ranking in tre decadi diverse. Melbourne poi si porta appresso un traguardo da vertigine: in caso di vittoria lo spagnolo eguaglierebbe i 20 Slam di Federer. Punti importanti, però, quelli che deve difendere nel primo Slam: poco meno di un anno fa la sconfitta in finale contro Novak Djokovic, che ora lo incalza a poco più di 500 punti, fu netta. E Nole ha ribadito il suo dominio sul cemento (19 set vinti di fila su Nadal sul duro) anche a Sydney nella finale di Atp Cup.

La rincorsa verso la prima posizione è già cominciata; tuttavia difficilmente Novak Djokovic riuscirà a togliere il trono al diretto rivale iberico già agli Australian Open. Pesano i 2000 punti in scadenza, che segnarono l'egemonia nel serbo nel momento (forse) migliore del suo 2019. E' vero che Nadal ne scarta 1200, ed è altrettanto vero che "Nole" potrà fare bottino pieno ad Adelaide, dove la concorrenza non è delle più spietate: per provare a limare il gap però sarà probabilmente necessario il prosieguo della stagione, Rafa permettendo. Fra l'altro Djokovic ha fatto sapere che quest'anno non giocherà a Monte-Carlo, per conservare energie in vista delle Olimpiadi di Tokyo, uno dei suoi grandi obiettivi della stagione (e ragionevolmente l'ultima sua chance di conquistare l'oro in singolare) Sempre al lavoro con Marian Vajda, Djokovic si è recentemente espresso in merito agli incendi che stanno distruggendo il continente australiano: "L'ipotesi del rinvio è l’ultima delle opzioni ma se le condizioni influenzano la salute dei giocatori va assolutamente presa in considerazione".

Foto Ray Giubilo

Doveroso esprimersi in considerazioni diverse per Roger Federer. Allo svizzero è andata giù a fatica la sconfitta con Stefanos Tsitsipas agli Australian Open 2019, match che aveva tutte le somiglianze di un passaggio di consegne. Si è rivelata una stagione di vittorie, alternate a pesanti ko, quello con Djokovic a Wimbledon su tutti. A 38 anni essere ancora lì, alla terza posizione mondiale, è sintomo, oltre che di talento, di integrità fisica, aspetto su cui Federer ha sempre potuto fare affidamento. Impossibile non pensare all'ipotesi ritiro, a gennaio Roger potrebbe disputare l'ultimo Slam in Australia, ma coach Ivan Ljubicic rassicura: "Nonostante la sua età continua ad amare questo sport e penso che il tennis sia parte della sua vita. Quando smetterà di provare determinate sensazioni, potrà prendere la decisione di appendere la racchetta”. A Melbourne, Federer arriverà senza alcun match ufficiale nel nuovo anno, a differenza dello scorso in cui fu protagonista nel successo svizzero in Hopman Cup.

Tutto, o quasi, da guadagnare per Dominic Thiem nel primo major stagionale. L'inaspettata sconfitta dello scorso gennaio contro Alexei Popyrin al secondo turno regala prospettive rosee in ottica ranking all'austriaco. Non è il Thiem dello scorso anno sul veloce: il nativo di Wiener Neustadt ce lo ha ampiamente dimostrato, dal successo ad Indian Wells alla finale del "Masters" di Londra. Ha imparato dai suoi errori l'allievo di Nicolas Massu, limitando la sua programmazione per i primi mesi del 2020. Un torneo in meno rispetto al 2019, due tornando al 2018. Desta un pizzico di stupore l'assenza a Montecarlo, che vedrà Thiem passare dal caldo di Miami a quello di Barcellona. Potrà in tutto e per tutto insidiare "i big three"? Gli Australian Open saranno già un banco di prova importante.

Fari puntati sulla rivelazione della scorsa stagione, Daniil Medvedev. Dalla finale a New York al successo in quel di Shanghai: nonostante il 2019 del russo non fosse iniziato da protagonista, i risultati estivi e d'autunno gli sono valsi il best ranking alla quarta posizione mondiale. Sconfitta più che lecita quella che subì al quarto turno degli ultimi Australian Open, riuscendo a strappare un set ad un ingiocabile Novak Djokovic. Così come Djokovic, il moscovita disputerà un altro torneo di preparazione allo Slam inaugurale, ovvero l'Atp 250 di Auckland dove risulta prima testa di serie. Anche per lui ci sarà l'occasione di fare punti importanti per avvicinarsi a Federer, per ora, ma sapersi riconfermare ai livelli degli scorsi mesi è tutt'altro che scontato. Il suo cammino continua a fianco di Gilles Cervara il condottiero che ha aiutato Medvedev ad esprimersi in maniera sensazionale, con prestazioni che molti credono possa ripetere a Melbourne nonostante qualche inciampo qua e là nelle recenti uscite.

Impossibile nascondersi: è il miglior momento della carriera di Stefanos Tsitsipas, cui consacrazione risale al successo delle Atp Finals. Una consacrazione che in un certo senso si era intravista in Australia 10 mesi prima, quando a Melbourne il greco raggiunse il suo miglior risultato in uno Slam fermandosi in semifinale. Una cambiale importante guardando il ranking, che lo vede attualmente in sesta piazza. Per uno che punta all'Olimpo del tennis sono calcoli pressoché inutili; Stefanos è uno dei giocatori più in forma del circuito e si iscrive ad essere uno dei favoriti per il primo Slam del 2020. La guida tecnica, in campo e fuori, è sempre rappresentata da papà Apostolos - con cui ha avuto uno screzio di rilievo in Atp Cup, colpendolo involontariamente sul braccio in un momento d'ira - oltre allo sguardo vigile di Patrick Mouratoglou. "Solo" l'Atp Cup per Tsitsipas prima degli Open d'Australia.

"Non riesco a tirare un servizio decente, non capisco perché. Dimmi cosa fare! Fai qualcosa". In queste parole - pronunciate in Atp Cup all'indirizzo del proprio box - si può riassumere la crisi nera di Alexander Zverev. Il tedesco ha raccolto tre sconfitte in altrettanti incontri nella prima edizione del torneo per nazioni, mostrando gravi lacune soprattutto in battuta. Non è da escludere che possa incidere la recente operazione chirurgica agli occhi, anche se le fondamenta sembrano essere ben più profonde. Il classe 1997 fatica a ritrovarsi dopo la semifinale raggiunta alle Finals e le prospettive che guardano agli Australian Open sono tutt'altro che rosee. Boris Becker necessita di un miracolo per risollevare il suo allievo da un livello di tennis, di fiducia e condizione mentale al suo livello più basso da parecchio tempo a questa parte. A Melbourne nel 2019 si fermò al quarto turno e oggi sembra alquanto complicato pensare di fare molto meglio.

Chiudiamo il cerchio con il numero 1 d'Italia, nonché numero 8 delle classifiche mondiali. Matteo Berrettini arriva agli Australian Open con tante incognite e nessun incontro ufficiale disputato nel nuovo anno. La scelta forzata di una mancata programmazione riguarda ancora qualche piccolo acciacco fisico, in particolare presso la zona addominale. Inutile rischiare di pregiudicare l'avvio di 2020, nonostante l'assenza in Atp Cup abbia pesato, e non poco, nell'economia dell'eliminazione azzurra. A livello personale, il romano prosegue spedito assieme al team che lo ha fatto conoscere al grande tennis, con Vincenzo Santopadre in prima linea. La cambiale di punti risulta minima per Berrettini, out all'esordio lo scorso anno in quel di Melbourne, e con soli 285 punti da difendere nei primi 3 mesi di una stagione ricca di punti interrogativi. "Devo continuare a investire come ho sempre fatto, migliorare ancora e raggiungere un livello superiore", spiega il ventitreenne di Roma, la cui riconferma di un entusiasmante 2019 risulterà la principale sfida da affrontare.

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