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Riccardo Bisti
06 August 2018

Citi Open: il baby-torneo va a Sascha Zverev

Con quattro semifinalisti under 21, il Citi Open di Washington è stato il torneo più “giovane” degli ultimi 23 anni. Tra i baby rampanti si è imposto il più esperto: Alexander Zverev non ha avuto problemi contro Alex De Minaur, forse stanco dopo una dura semifinale. In Davis aveva resistito quattro ore, a Washington si è arreso 6-2 6-4.

L'ATP ha esagerato con la maxi-operazione di marketing dedicata ai giovani emergenti. Tuttavia, il Citi Open di Washington ha esaltato il concetto di “Next Gen”, visto che tutti i quattro semifinalisti sono nati dopo il 1 gennaio 1997, data limite per partecipare alle prossime Finals di Milano-Rho. Ha vinto l'unico che probabilmente non sarà a Milano: Alexander Zverev, ormai, è un big a tutti gli effetti. Numero 3 ATP, ha difeso la posizione dall'attacco di Juan Martin Del Potro. L'ultima volta che un torneo ATP aveva avuto quattro semifinalisti così giovani risaliva al 1995, a Buenos Aires, primo titolo di Carlos Moyà (gli altri tre erano Mantilla, Novak e Corretja). Nella capitale degli Stati Uniti, Zverev ha fatto valere una pesantezza di palla ben diversa rispetto ad Alex De Minaur. Il precedente in Coppa Davis, chiuso al tie-break del quinto set, faceva pensare a un match equilibrato. Ma la Davis, si sa, è un'altra cosa. E stavolta De Minaur non aveva il vate Lleyton Hewitt a guidarlo dalla panchina: è finita 6-2 6-4 e il tedesco si è aggiudicato il terzo titolo in stagione, il nono in carriera su 14 finali giocate. “È stato divertente, perché questa potrebbe essere la finale per i prossimi 15 anni, quindi spero che vi sia piaciuta” ha scherzato Zverev durante la premiazione. Non accadeva da Indian Wells 2007 che il circuito ATP non vivesse una finale così giovane: Sascha e Alex possono essere ottimisti, visto che i protagonisti di allora (Rafael Nadal e Novak Djokovic) sono diventati entrambi n.1, nonché due tra i più forti tennisti di sempre. Reduce da una finale tesa e combattuta contro Andrey Rublev, l'australiano non aveva benzina a sufficienza e si è arreso in 74 minuti. Con un servizio solido e affidabile, Zverev lo ha tenuto ben lontano dalla linea di fondo ed è stato implacabile quando ha messo in campo la prima di servizio, perdendo appena tre punti (undici in tutto, peraltro con quattro doppi falli). Alex De Minaur, abile contrattaccante, non ha quasi mai potuto imporre il suo gioco.

SASCHA FA IL MODESTO
Nel secondo set si è espresso meglio, ma Zverev aveva già un break di vantaggio quando alcune giocate dell'australiano sembravano poter scaldare la partita. Sotto 2-4 nel secondo, De Minaur ha cancellato tre palle break e ha tenuto un bel turno di servizio. Proprio come avrebbe fatto Hewitt (vincitore a Washington nel 2004), ha lottato fino alla fine. Ha cancellato un paio di matchpoint sul 3-5, ma nei turni di risposta non ha proprio trovato la chiave per contrastare Zverev. Si consolerà con la classifica ATP uscita in queste ore, che lo vedrà al numero 45. Piena soddisfazione per Zverev, già vincitore lo scorso anno. “È stata una grande cavalcata, spero che ne arrivino altre – ha detto – ho vissuto una settimana speciale, proprio come l'anno scorso, e spero di tornare”. Ormai il personaggio Zverev è ben noto: non brilla per simpatia, nel senso che non ha la battuta pronta. Però si sforza di ironizzare, come quando gli hanno fatto presente che è di gran lunga il leader degli emergenti. “Non credo che Nadal e Federer siano molto preoccupati – ha detto, alludendo a chi gli sta davanti in classifica – adesso Roger sarà da qualche parte in Svizzera, godendosi il latte di mucca”. Piena soddisfazione per gli organizzatori di un torneo che, non essendo un Masters 1000, deve “lottare” per avere un buon campo di partecipazione. “Sascha Zverev è il futuro del tennis professionistico – ha detto il presidente e co-fondatore del torneo Donald Dell – sta dando la caccia a Nadal e Federer per il primo posto”. Probabilmente ci arriverà, ma i tempi non sono ancora maturi. Adesso proverà a difendere il titolo alla Rogers Cup: dodici mesi fa battè Federer a Montreal, mentre a Toronto troverà, tra gli altri, Nadal e Djokovic. Il torneo è stato falcidiato dalla pioggia, soprattutto nei primi giorni, con l'incredibile match tra Murray e Copil, terminato alle 3 di notte. Per fortuna degli organizzatori, il weekend ha abbracciato il bel tempo e le due finali si sono svolte regolarmente: dopo quella maschile, si è giocata la finale femminile con la vittoria di Svetlana Kuznetsova.

ATP 500 WASHINGTON – Finale
Alexander Zverev (GER) b. Alex De Minaur (AUS) 6-2 6-4

WTA International WASHINGTON – Finale
Svetlana Kuznetsova (RUS) b. Donna Vekic (CRO) 4-6 7-6 6-2

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