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Marco Caldara
19 October 2017

Kyrgios, Raonic, Berdych: bye bye 2017

Assume proporzioni quasi incredibili la lista di giocatori ai box fino a fine stagione. Nel giro di due giorni, al quartetto Djokovic, Murray, Wawrinka e Nishikori, si aggiungono prima Milos Raonic, poi Tomas Berdych e quindi Nick Kyrgios. Sette top-20 hanno già detto addio al 2017: non è che sta diventando una moda, per tentare l'effetto Federer?
L’infermeria del circuito ATP è piena da mesi, con i lettini occupati da alcuni dei più grandi protagonisti del Tour, ma il campanello continua a suonare, tanto da far pensare che chiudere la stagione in anticipo stia diventando una sorta di moda. Il tennis vive anche di quello: quando si è capito che funzionava assumere i cosiddetti “supercoach” l’hanno fatto tutti, e ora, dopo aver assistito alla rinascita di Federer partita da cinque mesi di stop, eccone tanti tentare uno dopo l’altro la carta dell’addio anticipato al 2017, sognando un ritorno in grande stile il prossimo anno. Va bene uno, due, tre giocatori, ma hanno deciso di chiudere l’anno con qualche settimana d’anticipo la bellezza di sette dei primi venti del ranking ATP. In media, vuol dire che più di uno su tre ha già detto basta, e al gruppo si aggiunge Gilles Muller, che della classifica è numero 24. Difficile che sia solamente un caso, anche perché tutti o quasi si sono fermati per problemi che si trascinavano dietro già da un po’. Significa che hanno capito che non gli conveniva andare oltre e hanno allungato il periodo di off-season, per darsi più chance di recuperare a dovere. Gli ultimi tre ad aggiungersi all’elenco sono stati Milos Raonic, Nick Kyrgios e Tomas Berdych. L’arrivederci del canadese è arrivato un paio di giorni fa, a chiudere una stagione veramente terribile. Era fra i più attesi, per confermare (e magari migliorare) la finale del 2016 a Wimbledon, invece ha chiuso senza nemmeno un titolo, riuscendo a giocare solamente 14 tornei, tre dei quali terminati da un ritiro. Rientrato a Tokyo dopo un paio di mesi di stop per una piccola operazione al polso sinistro, si è fatto immediatamente male al polpaccio e si è ritirato al secondo turno dopo un solo game. Poi ha saltato il Masters 1000 di Shanghai e quindi ha detto basta, mettendo fine a un’interminabile serie di sfortune che l’aveva spinto anche a puntare il dito contro il governo dell’ATP, a causa di un calendario (a suo dire) eccessivamente lungo. “Pensate ai top-5 di fine 2016 – aveva detto settimana fa –, io sono l'unico che sta ancora provando a giocare”. Ora non più.
LA SCHIENA DI BERDYCH, L'ANCA DI KYRGIOS
I bye bye di Berdych e Kyrgios sono invece arrivati nella stessa giornata. Il primo a farsi da parte è stato il ceco, che con la semifinale a Wimbledon (conquistata grazie al ritiro di Djokovic, tanto per restare in tema) ha parzialmente salvato una stagione difficilissima, che potrebbe costargli l’uscita dai top-20 dopo oltre sette anni. “Sono dispiaciuto – ha scritto su Twitter – di comunicare che la mia stagione è terminata. Da Wimbledon sto giocando con un dolore alla schiena, e nell’ultimo match disputato a Pechino ho sentito che la situazione non stava migliorando. Il mio staff medico mi ha suggerito di fermarmi per qualche settimana e di curarmi, per recuperare dal problema e presentarmi senza dolore nel 2018”. Tre ore e mezza più tardi, sempre via Twitter, è stata la volta di Kyrgios, che dopo aver fatto una capatina al WTA di Lussemburgo per tentare di riconquistare l’ex fidanzata Ajla Tomljanovic (tradita in una notte brava durante il torneo di Wimbledon), è subito uscito di scena ad Anversa, battuto da Ruben Bemelmans. “Sfortunatamente – ha scritto Nick – a causa del riacutizzarsi del problema all’anca che si è presentato durante il torneo del Queen’s devo chiudere la mia stagione, per assicurarmi di aver tempo per recuperare e prepararmi nel miglior modo possibile per la stagione australiana. Da Washington in poi ho giocato moltissimo, e siccome non voglio peggiorare un problema che richiederebbe l’operazione chirurgica, devo dar retta al mio corpo e al mio team. Quest’anno non è stato così soddisfacente come avrei voluto, specialmente nei tornei del Grande Slam, ma è stato positivo sotto altri punti di vista. Non è un segreto che fuori dal campo ho avuto dei momenti difficili con cui convivere, che si sono aggiunti alle mie delusioni del 2017. Farò tutto il possibile per migliorare nella prossima stagione”. Non è l’unico ad augurarselo.
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