09 September 2014

Marin Cilic: "Sono stato più severo con me stesso"

Ecco la traduzione della conferenza stampa del giocatore croato dopo il suo primo titolo del Grand Slam vinto a New York ... di MONICA ZANELLI

Marin cilic: "sono stato più severo con me stesso"

traduzione di Monica Zanelli - foto Getty Images

 

 

 - Innanzitutto, complimenti. Puoi spiegarci cosa significa tutto questo per te, pensando a dov'eri l'anno scorso, cosa sei riuscito a fare quest'anno e alla vittoria di uno Slam ora?

" Mi sembra impossibile essere definito vincitore di uno Slam. L'ho sognato per tutta la vita e improvvisamente negli ultimi quattro, cinque giorni tutto ha iniziato a cambiare, soprattutto nel mio tennis. Ho iniziato a giocare in modo incredibile a partire dal quinto set con Simon e poi giocato degli ottimi match contro dei top player. È un grande momento per me, per il mio team e per tutti quelli che mi sono stati accanto in questi anni, supportandomi, credendo in me senza mai mollare".

 

 

- Può avere influito la tua assenza dai campi l'anno scorso, dandoti il tempo di lavorare sul tuo gioco e offrendoti una nuova prospettiva?

"Penso che in primo luogo mi abbia aiutato la forza mentale, essere più severo con me stesso sul campo sia durante l'allenamento sia nei match. In secondo luogo mi sto divertendo molto di più sul campo. Negli anni scorsi fino al successo nel 2010 mi divertivo, poi ho iniziato a non divertirmi più, ero sempre in cerca del risultato. Cercare di godere di ogni momento invece mi ha aiutato a sentirmi più rilassato".

 

 

- Quando hai iniziato la tua collaborazione con Goran?

"Abbiamo iniziato dal 1 settembre 2013 e da quel momento abbiamo lavorato molto duro. Penso che quando giocava Goran lui fosse il migliore dal punto di vista atletico e fisico. Abbiamo lavorato molto su questo e, in generale, mi aiutato a migliorare in ogni aspetto".

 

 

- Dopo la partita hai detto delle parole molto toccanti, il significato era: "lavora sodo e i risultati arriveranno". Quanto è stato difficile non crollare e andare avanti?

"È ciò che ho provato negli ultimi anni. Alcuni giorni le cose andavano bene, altre no, avevo alti e bassi. Penso sia di ispirazione per altri ragazzi che si impegnano e magari perdono la motivazione. Mi sentirei molto più forte se vedessi qualcuno come me realizzare un risultato del genere. Partita dopo partita ho giocato un tennis sempre migliore e in questi ultimi tre match tutto è andato alla perfezione".

 

 

- Per molti anni, pochi tennisti hanno dominato la scena nei tornei maggiori. Pensi che questo US Open significherà qualcosa per il tennis del futuro?

"Molti dicono che il pubblico vorrebbe vedere di più i primi quattro trionfare negli Slam perché attirano di più i fan e le tv, ma un giorno comunque usciranno di scena e qualcuno dovrà prendere il loro posto. Penso che quest'anno gli altri tennisti siano stati un po' fortunati perché Murray ha avuto problemi con la schiena, Wawrinka sta avendo alti e bassi dopo l'Australia e Rafa non ha partecipato. Questo ha aperto uno spiraglio per gli altri. Penso che dall'anno prossimo ci sarà maggiore competizione e che il tennis si evolverà molto in futuro".

 

 

- Come ti spieghi i risultati del tennis croato? Tu hai vinto questo Slam, Ivanisevic Wimbledon, Ljubic è stato numero 3 del mondo, avete vinto una Coppa Davis e Karlovic è stato top 15. Eppure il vostro è un Paese piccolo, senza una grande tradizione tennistica.

"In Croazia chiunque pratichi sport, non importa quale, sente molto sia la vittoria che la sconfitta, non accetta di perdere e lotta sempre, penso sia questo che rende grande i croati. Non c'è altra spiegazione, non abbiamo grandi scuole tennis né una lunga tradizione, e non abbiamo nemmeno i grandi centri come in Francia o Spagna che fanno crescere i giovani talenti".

 

 

- In cosa ti ha aiutato Goran?

"Quando abbiamo iniziato a lavorare, lui mi ha detto che il mio tennis doveva essere più aggressivo. Prima pensavo troppo alla tattica e non mi focalizzavo sul mio gioco. Poi abbiamo iniziato a lavorare insieme e non è stato facile cambiare prospettiva e la mia impostazione mentale. C'è voluto del tempo prima di interiorizzare questo metodo ma ora so che è il modo giusto di giocare per me. Questa è stata la parte più difficile, poi il servizio è migliorato moltissimo e tutto il resto è venuto di seguito".

 

 

- Qual è stata la chiave per vincere il torneo?

"Ho giocato il mio gioco e ha funzionato alla grande. Negli ultimi dieci set ho giocato un tennis incredibile, a partire dal servizio, i movimenti, tutti i colpi. Soprattutto la partita contro Federer è stata fantastica, con una grande performance".

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