NIENTE RAPPORTI CON LA FIT
In una conferenza fatta di sorrisi, emozioni e ricordi, gli unici sguardi corrucciati sono arrivati quando è stata menzionata la federazione. “Spero, un giorno, di lavorare in Italia – ha detto – nel nostro paese abbiamo talenti e ragazzi giovani che meritano di avere guide e schemi importanti, sia dentro che fuori dal campo, proprio come è successo a me. Sono stata molto fortunata”. Per adesso, non se ne parla. In questo momento, Francesca non ha rapporti con la FIT. Incalzata sull'origine e i motivi di questa lontananza, ha preferito non rispondere. “Sarebbe bellissimo aiutare ragazze italiane, forse un domani succederà. Le porte sono aperte. Non è una questione di federazione, ma di ragazzi. Per me esistono quelli che vogliono provarci, e quelli che non vogliono. Come diceva Karate Kid, le vie di mezzo non vanno bene”. Francesca si è poi arrabbiata, rispondendo a modo suo a chi gli chiedeva quanti soldi chiederebbe a un ragazzo per allenarlo. Una reazione fedele al suo personaggio, specie quando è convinta che le facciano “domande di merda”. È stata ben più loquace nel descrivere il suo nuovo lavoro. “Sto imparando tante cose dai miei ragazzi. Sto imparando a insegnare. Non sono ancora una grande maestra, dunque non ho ancora pensato se rimanere a casa oppure diventare una coach itinerante. In questo momento, il mio obiettivo è trovare il modo per portare ogni giovane al meglio”. Francesca adotterà il buon senso e non cercherà di trasferire il suo tennis complicato, peraltro con il rovescio a una mano, a un baby-tennista in ascesa. “Non c'entro niente con lo stile del giocatore. Lavorerò sulle sue qualità. La mia esperienza, magari, gli permetterà di cogliere cose che non vede. Il giocatore è la cosa che conta, mi pare chiaro che il tennis stia andando in una certa direzione, non è necessario un ingegnere. Il pacchetto andrà costruito sul soggetto”. Per Francesca, ovviamente, è stato anche tempo di ricordi e di un pizzico di commozione. Stava per farsi travolgere dalle emozioni, soprattutto mentre parlava in inglese.