REAZIONE
Tramortito da un primo set da incubo, Marco prova a fare partita nel secondo e, per metà, ci riesce. Sul 3-3 passa Carreno e, forte di un set e un break di vantaggio, era legittimo ragionare pensando già ai titoli di coda, tanto che qualcuno comincia ad andarsene dal nuovissimo (e lontanissimo) campo 18 per gustarsi altri match. Errore! Ceck rientra immediatamente, rimette il muso avanti e l’approdo al tie-break è più un sollievo per lo spagnolo che per il giocatore nostrano. Semplicemente straordinario il jeu decisif giocato dall’italiano: a fare la differenza il minibreak sul 3-3 e, col campo pesante e la pioggia ormai compagna fissa del match, l’uso – e mai abuso – di palle corte del palermitano fa impazzire Carreno. Il 7-5 senza tremare vale l’inizio di un’altra partita.
CONSAPEVOLEZZA
La fiducia è una parolina magica nel tennis, la consapevolezza pure. Nei giorni scorsi Cecchinato ne ha mostrate a quantità industriali. Questo ragazzo oggi ha una spaventosa fiducia nei propri mezzi, lo dice e soprattutto lo fa. Alle parole delle conferenze stampa seguono i fatti, e i fatti dicono che il terzo e il quarto set sono un assolo di Cecchinato. 6-3 6-1 con duplice break in entrambe le frazioni per un contatore che corre fino a quota 40 colpi vincenti e il body language che non tradisce alcunché, anzi. A vederlo, pareva lui il top-ten: centrato, continuo, convinto e soprattutto impassibile. Solo alla fine si lascia andare rivolto al suo angolo. Quello dipinto in due ore e 19 minuti è un vero e proprio capolavoro, al pari dell’ultimo mese di Cecchinato. A proposito di passato recente, a Roma la sua corsa fu fermata sul Pietrangeli da David Goffin. Il belga, impegnato contro Gael Monfils, potrebbe essere il suo prossimo avversario. E qui, tolto Nadal, ormai s’è capito senza retorica che nulla è impossibile.
ROLAND GARROS UOMINI, Terzo Turno
Marco Cecchinato (ITA) b. Pablo Carreno Busta (SPA) 2-6 7-6(5) 6-3 6-1