Riccardo Bisti
02 October 2017

"Caro" ha imparato a volare. E sogna le WTA Finals.

Un problema alla schiena ha svoltato la carriera di Caroline Garcia, scrollandole di dosso il mare di aspettative nate dopo il famoso tweet di Andy Murray. “Ho abbassato le aspettative e mi sono concentrata sul mio tennis”. È decima nella Race per Singapore: una miracolosa qualificazione è ancora possibile.

Non è semplice occuparsi di Caroline Garcia senza ricordare il famoso tweet di Andy Murray. Vedendola giocare al Roland Garros 2011 contro Maria Sharapova, scrisse che sarebbe diventata numero 1. Un'etichetta che le resterà addosso per sempre. Se Murray avesse immaginato le conseguenze del suo gesto, forse non avrebbe premuto “invio” sul display del suo cellulare. Senza volerlo, ha acceso le aspettative su una ragazza che doveva raccogliere l'eredità di campionesse come Amelie Mauresmo, Mary Pierce e Marion Bartoli. C'è voluto del tempo: tra un paio di settimane, Caroline compirà 24 anni e ha appena raccolto il successo più importante della sua carriera. Battendo Kerber, Cibulkova, Makarova e Ashleigh Barty in finale, si è aggiudicata il Premier Five di Wuhan. Oggi festeggia un best ranking al numero 15 WTA e – già certa della qualificazione al WTA Elite Trophy di Zhuhai – può ancora sperare in una miracolosa partecipazione alle WTA Finals di Singapore. E pensare che pochi mesi fa, in mezzo alle polemiche con la FFT e le sue (ex) compagne di Fed Cup, aveva così male alla schiena da non potersi nemmeno piegare per indossare i calzini. “È stato frustrante perché non potevo fare niente, neanche condurre la vita di tutti i giorni. Non si trovava la soluzione, ma non ci siamo dati per vinti, abbiamo chiesto diversi pareri e le cose sono migliorate. Poi io non sono una persona paziente, quindi ci sono stati giorni peggiori di altri. Non vedevo la fine di questo tunnel. Devo ringraziare i miei genitori”.

ACCETTARE LA TENSIONE
Già, in genitori. La famiglia riveste un ruolo decisivo nel percorso, anzi, nel viaggio di Caroline Garcia. Papà Louis Paul la segue come un'ombra, ai quattro angoli del globo. Mamma Marylene resta a casa, ma anche lei fa parte del team. “Hanno fatto scelte difficili per me, quindi per me è importante vederli felici e orgogliosi. A volte mi basta questo. Se vinco, in realtà abbiamo vinto tutti”. Fino a Roma, il suo bilancio stagionale parlava di 11 vittorie e 10 sconfitte. Da allora, 30 vittorie su 40 partite e quarti di finale (o meglio) raggiunti in sette degli ultimi undici tornei. “Il problema alla schiena è stato utile perché, a partire dal Roland Garros, ho cambiato approccio nel lavoro di tutti i giorni. Ho provato ad abbassare le aspettative e concentrarmi sul mio tennis. Tenere lontana la tensione può fare la differenza. C'è sempre, ma ho imparato ad accettarla”. È un passaggio cruciale per una ragazza che ha scelto di uscire dall'entourage federale e concentrarsi solo su se tessa. La storia è nota: in febbraio ha rinunciato alla Fed Cup e si è presa le invettive delle compagne, soprattutto della ex amica Kristina Mladenovic. Insieme avevano vinto tanto, in doppio. Lo scorso anno sono arrivate a un passo dal trionfo in Fed Cup. Il rifiuto di Caroline non è andato giù al resto dello spogliatoio, e allora via coi veleni. La nuova FFT ha minacciato di squalificarla, lei se l'è cavata con una visita medica che le ha evitato la convocazione per lo spareggio contro la Spagna. Da allora, ha potuto lavorare con serenità. Prima in infermeria, poi sul campo.

UN LUNGO VIAGGIO
Ed eccola, la nuova Garcia, finalmente vicina alle migliori giocatrici al mondo. Magari non diventerà numero 1 come aveva predetto Murray, ma oggi c'è spazio anche per lei. “È stato un lungo viaggio. A volte i viaggi non sono una linea retta. Per alcuni ci sono più curve che per altri – dice la Garcia – ho vissuto alti e bassi, è stata la mia avventura, non la posso cambiare anche se avrei preferito che fosse più veloce. Da ragazzina sono stata travolta dalle aspettative: il problema è che non ero pronta. Non era pronto il mio gioco, non era pronta la mia testa. Ho avuto bisogno di un po' di tempo per crescere. Non è stato facile, ma mi sono goduta le mie esperienze. Quando non vinci, la gente perde fiducia in te. Ma le persone davvero importanti non l'hanno mai persa”. Il mix tra fiducia e pazienza ha permesso a “Caro” di continuare a volare, come è solita festeggiare dopo ogni successo. Il suo viaggio, anzi, il suo volo, è ripartito da Pechino. In palio c'è un montepremi enorme, ma soprattutto gli ultimi punti davvero pesanti per sognare una clamorosa qualificazione al Masters. Esordirà contro Elise Mertens e darà l'assalto agli ultimi due posti: in questo momento, Jelena Ostapenko e Johanna Konta sembrano nettamente favorite. La sua ex amica Mladenovic si è tirata fuori dopo una serie di sconfitte: stando così le cose, oggi la Garcia potrebbe fare la riserva. La gara è sulla Konta, già eliminata a Pechino, ma avrebbe bisogno di vincere il torneo o arrivare in finale e poi sommare un buon risultato negli ultimissimi tornei dell'anno. È durissima, visti gli 800 punti di distacco, ma Caroline ha aperto le ali. E ha imparato a volare.

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