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Riccardo Bisti
04 February 2017

Vecchia e agonizzante. Ma è sempre la Davis.

Nonostante l'assenza di quasi tutti i migliori, la prima giornata dell'Insalatiera ha regalato storie curiose e appassionanti. Dall'impresa della vita di Franko Skugor alla rinascita di Pospisil, passando per la testardaggine di Steve Darcis. La razionalità suggerisce un cambiamento, ma certe emozioni potrebbero mancarci...

L'articolo era già pronto. Una bella critica al format della Coppa Davis, incapace di radunare i top-players per questo primo turno, con effetti devastanti per l'immagine. Nessun interesse globale, pochissimo per i paesi interessati. D'altra parte, perché uno svizzero dovrebbe fare nottata per seguire Chiudinelli e Laaksonen dopo aver visto Federer vincere in Australia? E perché un britannico dovrebbe fare altrettanto senza Murray? E i croati, gli argentini, persino gli spagnoli? Giusto i serbi hanno riempito l'impianto di Nis, dove Novak Djokovic si è presentato per riprendere confidenza con la vittoria (l'ha trovata, ma per un set e mezzo il givoane Daniil Medvedev lo ha messo in grande difficoltà). Eppure, la cara-vecchia-agonizzante Coppa Davis ci offre sempre qualcosa. La storia del giorno è arrivata dalla Sportska Dvorana Gradski Vrt di Osijek, dove Franko Skugor ha superato Pablo Carreno Busta. Partita epica, chiusa al tie-break del quinto. Non servirà a nulla, perché i croati perderanno lo stesso...ma che storia! Skugor è un gigante di 29 anni che ha avuto una buona carriera junior, ma una serie di infortuni l'ha costretto nelle retrovie, dove è destinato a rimanere. Numero 223 ATP, in carriera aveva battuto un solo top-50 e giocato un solo Slam in tabellone (Wimbledon 2016, dove arrivò ad un passo dal successo su Paire). Privo di Cilic, Coric e Karlovic, il povero Zeljko Krajan l'ha sbattuto in campo contro il quotato spagnolo. Lui ha ripagato con una prestazione coraggiosa, con i contorni dell'epicità. Sotto 3-0 nel quinto, è rimasto a galla e ha cancellato tre matchpoint sul 4-5, spinto dai 2.000 coraggiosi che si sono recati ad assistere a una sconfitta quasi certa (nel secondo singolare, Bautista Agut ha disposto con agio di Ante Pavic). Al tie-break ha lottato, ha tremato, ma alla fine ha infilato il 3 febbraio 2017 tra le date più importanti della sua vita. Una vittoria fine a se stessa, ma che dà un senso al weekend.  

FORMAT DA CAMBIARE? SI', PERO'....
Il senso lo ha trovato anche Steve Darcis, lo “squalo”, pure lui capace di vincere al tie-break del quinto contro il favorito Philipp Kohlschreiber. Senza Goffin, il Belgio è destinato a perdere contro la Germania (che sarà l'avversaria dell'Italia nei quarti: gli azzurri avranno il vantaggio del fattore campo). Ma lui, sotto due set a uno, si è ingegnato fino a spuntarla, allungando la contesa alla terza giornata. O vogliamo parlare di Vasek Pospisil, faccia da bambino e carriera che si è un po' arenata dopo un inizio promettente? Era sfavorito, nettamente sfavorito, contro Kyle Edmund. Invece ha vinto in tre set e tiene accese le speranze canadesi di farcela contro la Gran Bretagna. Senza dimenticare l'altra battaglia del giorno, in cui Viktor Troicki ha superato l'indomito Karen Khachanov, sempre al tie-break del quinto. I serbi volevano Djokovic, l'hanno avuto, ma lo spettacolo più bello l'ha dato il vassallo Troicki. Insomma, la cara-vecchia-agonizzante Coppa Davis è sempre lì. Sembra sul punto di morire, probabilmente va cambiata, eppure ogni santo weekend ci sa emozionare con risultati privi di logica. Certo, è più facile farsi abbagliare dalle meraviglie di Roger o dalle rincorse di Rafa, ma l'appassionato di tennis è – prima di tutto – tifoso di tennis. E allora si sa esaltare anche per un serve and volley di Skugor o un rovescio (peraltro notevole) di Darcis. E si domanda, per l'ennesima volta, se la Davis vada bene così oppure se sia da cambiare. Probabilmente cambierà, anche perché il presidente ITF Dave Haggerty ha idee ben più progressiste rispetto al predecessore, Francesco Ricci Bitti. Però, dopo aver vissuto un'altra giornata di passione e colori, non è semplice dire con certezza che la vecchia coppona va cambiata. Per avere i migliori con più frequenza OK, ma per l'intensità delle emozioni...mah. 

COPPA DAVIS 2017 – WORLD GROUP
GERMANIA-BELGIO 1-1

Steve Darcis (BEL) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 6-4 3-6 2-6 7-6 7-6
Alexander Zverev (GER) b. Arthur De Greef (BEL) 6-3 6-3 6-4

AUSTRALIA-REPUBBLICA CECA 3-0
Jordan Thompson (AUS) b. Jiri Vesely (CZE) 6-3 6-3 6-4
Nick Kyrgios (AUS) b. Jan Satral (CZE) 6-2 6-3 6-2
Peers / Groth (AUS) b. Satral / Vesely (CZE) 6-3 6-2 6-2

STATI UNITI-SVIZZERA
Jack Sock (USA) b. Marco Chiudinelli (SUI) 6-4 6-3 6-1
John Isner (USA) b. Henri Laaksonen (SUI) 4-6 6-2 6-2 7-6

GIAPPONE-FRANCIA 0-2
Richard Gasquet (FRA) b. Taro Daniel (GIA) 6-2 6-3 6-2
Gilles Simone (FRA) b. Yoshihito Nishioka (GIA) 6-3 6-3 6-4

CANADA-GRAN BRETAGNA 1-1
Daniel Evans (GBR) b. Denis Shapovalov (CAN) 6-3 6-3 6-4
Vasek Pospisil (CAN) b. Kyle Edmund (GBR) 6-4 6-1 7-6

SERBIA-RUSSIA 2-0
Viktor Troicki (SRB) b. Karen Khachanov (RUS) 6-4 6-7 6-3 1-6 7-6
Novak Djokovic (SRB) b. Daniil Medvedev (RUS) 3-6 6-4 6-1 1-0 (rit.)

CROAZIA-SPAGNA 1-1
Franko Skugor (CRO) b. Pablo Carreno Busta (SPA) 3-6 6-3 6-4 4-6 7-6
Roberto Bautista Agut (SPA) b. Ante Pavic (CRO) 6-4 6-2 6-3
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