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Riccardo Bisti
03 February 2018

Cameron Norrie, il miracolo di un esordiente

Clamoroso a Marbella: l'esordiente britannico rimonta due set a Bautista Agut e ravviva una serie che sembrava morta ancora prima di cominciare. Favorito da un problema fisico dello spagnolo, nonché caricato da decine di dritti vincenti, ha dominato alla distanza. La Spagna è ancora favorita, però... tweet di complimenti di Andy Murray.

Con Andy Murray ai box e Kyle Edmund in panchina (è ancora affaticato dopo le fatiche australiane), la trasferta britannica a Marbella aveva un solo obiettivo: evitare l'umiliazione. E invece, dopo il lungo pomeriggio di Puente Romano, Spagna-Gran Bretagna assume un altro aspetto. La nuova stella del tennis britannico si chiama Cameron Norrie: un anno fa, di questi tempi, studiava per intascare una laurea in sociologia in Texas. Oggi batte Roberto Bautista Agut in Davis, sulla terra, recuperando due set di svantaggio. Impresa fiabesca, perfetta per dare un senso alla trasferta di tanti tifosi britannici. Pur avendo svolto la preparazione invernale in Argentina, dove i suoi muscoli si sono alimentati con la benzina del sudore, Norrie era un novellino: prima presenza in Coppa Davis, primo match “vero” sulla terra rossa, prima partita durata più di tre set. Nessun problema: in poco più di quattro ore ha evaporato la resistenza dello spagnolo, chiudendo col punteggio di 4-6 3-6 6-3 6-2 6-2. E adesso si gioca il doppio, il punto (sulla carta) più favorevole ai britannici. Subito dopo l'1-1 di Norrie (la Spagna era andata avanti con Albert Ramos, vincitore in tre set su Liam Broady), Andy Murray ha scelto Twitter per manifestare la sua gioia. “È una delle più sorprendenti vittorie-risultati-sorpresa che abbia visto in tanti anni sul campo da tennis... complimenti a Cam Norrie e a tutto il team”. Leon Smith, capitano britannico, ha detto che sarebbe stato difficile anche soltanto immaginare la sceneggiatura di quanto poi accaduto. Norrie ha 22 anni ed è diventato professionista lo scorso maggio, dopo tre anni di studi presso la Texas Christian University. Mamma gallese, padre scozzese, è nato in Sudafrica (proprio come Edmund) ma si è trasferito in Nuova Zelanda all'età di 3 anni. Motivo? I suoi genitori David ed Hellen non volevano crescere un figlio in una città, Johannesburg, così piena di criminalità. Oggi vivono ancora in Nuova Zelanda e hanno sfidato il fuso orario pur di seguire l'impresa del figlio. “Era l'1 di notte quando sono sceso in campo e sono rimasti svegli tutta la notte per seguirmi”.

SCENARI INATTESI
Negli ultimi anni, la storia della Davis britannica è cambiata. Se è vero che il successo del 2015 è stato firmato quasi esclusivamente da Andy Murray, i suoi “scudieri” hanno ottenuto vittorie di rilievo. Come Dan Evans, vincitore su Martin Klizan nel 2012. O James Ward, autore di un gran successo su John Isner. Il successo di Norrie, tuttavia, ha ben altro sapore. Intanto perché è arrivato in trasferta, da esordiente, sulla superficie peggiore. In effetti, nulla faceva presagire l'impresa. Bautista aveva vinto cinque partite su cinque sul rosso, ha vinto i primi due set e si è portato avanti 3-1 nel terzo. Con le spalle al muro, e senza più nulla da perdere, Norrie ha preso a giocare a occhi chiusi. Cinque game consecutivi hanno allungato la sfida al quarto set. A quel punto, Bautista ha iniziato a manifestare vivi segni di cedimento. Era stranito, come se fosse preparato a giocare soli tre set. Intanto calavano le ombre, si accendevano le luci e il vento tagliava l'impianto di Puente Romano. Al contrario, spinto dalla rumorosa “Barmy Army” di tifosi britannici, ha continuato a giocare sempre meglio. Bautista sentiva una fitta alla coscia ed era costretto a chiamare il medico, mentre il britannico picchiava a volontà. Nel solo quarto set ha sparato 16 vincenti di dritto. “In quel frangente mi sono accorto che Bautista era in difficoltà fisica, allora mi sono caricato sia sul piano atletico che mentale”. Il quinto set è stato un monologo, accolto dal boato dei tifosi e della panchina britannica. L'impresa resta complicata, anche perché la Spagna può contare su una rosa ben più ampia, con David Ferrer e il top-10 Pablo Carreno Busta. Tuttavia, Jamie Murray e Dominic Inglot possono dire la loro in doppio. In caso di clamoroso 1-2, chissà, Smith potrebbe chiedere a Kyle Edmund se si sentisse di scendere in campo e provare a sognare l'impresa. La Davis è incredibile anche per questo.

COPPA DAVIS 2018 – Primo Turno
Francia – Olanda 1-1
Giappone – Italia 1-1
Spagna – Gran Bretagna 1-1
Australia – Germania 1-1
Kazakhstan – Svizzera 2-0
Croazia – Canada 1-1
Serbia – Stati Uniti 0-2
Belgio – Ungheria 2-0
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