Prima di Wimbledon, la stagione di Garbine Muguruza è stata negativa. Nelle due settimane ai Championships, al suo angolo si è seduta Conchita Martinez, sua capitana in Fed Cup. Viste le difficoltà relazionali – e di risultati – con il suo coach Sam Sumyk, molti hanno pensato che la Martinez abbia meriti importanti. Già alla vigilia della finale, tuttavia, la Muguruza aveva ridimensionato l'importanza di Conchita (peraltro vincitrice di questo torneo nel 1994). A suo dire, lo stato di forma londinese era frutto del grande lavoro fatto in precedenza con il suo team. “Non è che arriva una persona nuova e le cose iniziano a funzionare. Conchita mi sta aiutando nella gestione di uno Slam. Due settimane sono lunghe, lei ha grande esperienza”. Alla luce di queste affermazioni, non sorprende la notizia che la collaborazione non andrà avanti. Secondo la Martinez, la chiave del successo londinese di Garbine è stata la capacità di giocare punto dopo punto. “Lo ha fatto per tutto il torneo. Da un punto di vista mentale è molto impegnativo, infatti capita di vedere diverse giocatrici che non ci riescono – ha detto Conchita – a mio parere, giocare ad alta intensità è molto importante. Lei lo ha fatto. Ha giocato rilassata, ma anche con grande intensità. Punto dopo punto. Io le ho detto di provare a non pensare ad altro”.