14 November 2014

Brown e Berrer, il sogno continua

I due tedeschi superano Troicki ed Hernych. Gli altri due semifinalisti sono Marchenko, che sfiderà Dustin, e Dustov, che incrocerà Michael. Semifinali in diretta su SuperTennis ...

Brown e berrer, il sogno continua

foto Trofeo Città di Brescia

 

Un regalo eccezionale. Brescia non poteva chiedere meglio di un match-spettacolo tra Dustin Brown e Viktor Troicki. I due big non hanno tradito: due ore di grande spettacolo, con la vittoria del tedesco col punteggio di 7-6 6-7 7-6. Erano i quarti di finale di un challenger, ma valevano tranquillamente un ATP. Ed è un peccato che un sorteggio malandrino li abbia messi nello stesso quarto.

 

Un match così, francamente, valeva la finale. Davanti a oltre 1.000 spettatori, hanno dato vita a decine di punti mozzafiato, con Brown votato allo spettacolo e Troicki alla concretezza. Si sono visti ben 34 ace (18 per il serbo, 16 per il tedesco), ma lo spettacolo non ne ha risentito. Brown ha vinto il primo tie-break grazie a un sanguinoso doppio fallo di Troicki sul 4-4. Sullo slancio, è salito 2-0 nel secondo set ma si è fatto immediatamente riprendere.

 

Resteranno gli unici break della partita. Sia il secondo che il terzo set sono scivolati via piuttosto rapidamente, tra tanti punti spettacolari. I due epiloghi meritano di essere raccontati: nel secondo tie-break, Brown è salito 3-2 e servizio ma ha ceduto quattro punti di fila. Ha annullato i primi due setpoint con una volèe impossibile corretta dal nastro e un grossolano doppio fallo di Troicki. Tuttavia, un altro errore sotto rete spingeva il match al terzo.

 

Nel set decisivo si arrivava rapidamente sul 6-6. Troicki andava in vantaggio, ma Brown faceva il fenomeno. Sul 4-4 prendeva un mini-break con un millimetrico chip and charge, poi sul 5-4 tirava una folle seconda palla a 192 km/h che gli ha regalato due matchpoint. Una gran risposta sui piedi di Troicki rimandava l'esito, ma un drittone incrociato esaltava Brown e mandava in visibilio il pubblico. Il Bob Marley del tennis, ormai, è il beniamino di Brescia.

 

Nella giornata di sabato, Brown scenderà in campo due volte: prima nella semifinale del singolare (entrambe saranno trasmesse in diretta su SuperTennis a partire dalle 16.55), poi in quella del doppio. Il simpatico "Dreddy" sfiderà l'ucraino Illya Marchenko, mentre l'altro match vedrà in campo Farrukh Dustov e Michael Berrer. Si preannuncia un sabato di grande tennis.

 

“Sogno”. Michael Berrer ha ripetuto questa parola tre volte in pochi secondi. “Il tennis è il mio sogno”. Lo racconta dopo aver raggiunto la semifinale al Trofeo Città di Brescia, l'ennesima di una brillante carriera nel mondo challenger. Ne ha vinti dieci, di cui nove sul cemento indoor. Gronda sudore, ma è felice come un bambino e ha voglia di parlare, raccontarsi. Raccontare il suo sogno. “Vorrei tornare tra i top-100 e rigiocare gli Slam. Vorrei che i miei due figli mi vedano giocare in un grande stadio contro un campione come Federer, Nadal, o Djokovic”.

 

Ci vorrà costanza e un pizzico di fortuna, perchè il tedescone di Stoccarda (è alto 193 centimetri, secondo il sito ATP pesa un quintale) è sceso al numero 148 ATP. Ma il suo entusiasmo è travolgente. Quando gli si chiede come fa ad avere così tanta energia e motivazione nonostante i 34 anni, non servirebbero parole. Basterebbe guardarlo negli occhi. Ma Michael, vincitore per 7-6 6-4 su Jan Hernych in un match tra “vecchietti” (hanno 69 anni in due), ha una gran voglia di parlare.

 

Quando ho finito il liceo, ho proseguito gli studi per tre mesi, ma ho smesso subito perchè avevo un sogno: fare il tennista professionista. Per fortuna ho avuto il sostegno della mia famiglia, e dopo tanti anni mi piace ancora fare questa vita. Adoro svegliarmi la mattina e andare ad allenarmi, anche se sono cambiate tante cose. Ho avuto due figli e mi sono laureato in psicologia dello sport. Inoltre ho un'accademia e spero di essermi costruito un percorso per la vita dopo il tennis. Ma prima voglio ancora togliermi qualche soddisfazione”. Berrer, mancino, adotta con frequenza il serve and volley ed è affascinante vederlo giocare. Solitamente è uno stile di gioco per tennisti leggeri, ma lui è sorprendentemente agile per la sua stazza.

 

Era talmente felice da alzare il braccio al cielo dopo il successo. E' davvero un esempio per dedizione e motivazione. Anche in virtù della sua laurea (conseguita a Phoenix, Arizona), è la persona adatta per spiegare come mai ci sono così tanti over-30 tra i top-100. “Il tennis è uno sport molto difficile. Io ho studiato psicologia dello sport e posso dire che bisogna sviluppare tante capacità, non solo tecniche, ma anche fisiche e mentali. Bisogna prendersi cura del proprio corpo, mangiare bene e avere un buon preparatore atletico. Le nuove metodologie di allenamento e preparazione hanno allungato le carriere. E' una vita difficile, bisogna viaggiare molto, si gioca su superfici diverse e ci vuole una certa maturità. A 30 anni sei certamente più maturo, per questo non credo che in futuro vedremo molti 18enni tra i top-100. Credo che sia quasi impossibile”.

 

Nel frattempo va a caccia del successo a Brescia, dove se la vedrà con Farrukh Dustov, che nell'altro match di giornata ha superato Denis Matsukevitch col punteggio di 6-3 7-6. Da questo torneo potrebbero arrivare punti d'oro per avvicinarsi al sogno: tornare a giocare negli Slam. “E' la prima edizione di questo torneo, per essere la prima sta andando tutto bene – dice Berrer – la gente è simpatica e il cibo è ottimo. Il campo è molto veloce, oserei dire troppo, ma alla fine riesco ad adattarmi molto bene. D'altra parte il tappeto è steso su un parquet di legno, non si poteva fare diversamente”.

 

Berrer ha un po' d'Italia nel cuore, perchè ha ottenuto la sua miglior classifica (n. 42) quando era allenato da Claudio Pistolesi. Da allora sono passati quattro anni. “Con Claudio va tutto molto bene. Nella vita bisogna anche saper perdonare. Non ci siamo lasciati nel migliore dei modi, ma sono ancora convinto che sia uno dei migliori allenatori al mondo. Abbiamo un ottimo rapporto e quando lo vedo sono sempre felice. Penso che sarebbe bello ritrovarci l'anno prossimo e magari vivere un altro torneo insieme. Chissà, nella vita non si può mai dire. Claudio è davvero un'ottima persona”.

 

Curiosamente, anche Farrukh Dustov ha avuto a che fare con Pistolesi: fu proprio lui, nel 2002, a portarlo in Italia dove poi si è allenato per diversi anni.  Nel quarto di finale degli outsider, ha battuto Austin Krajicek con il punteggio di 6-3 7-6. Curiosamente, in tutto il 2014 non aveva raggiunto neanche una semifinale a livello challenger.

 

 

TROFEO CITTA' DI BRESCIA (42.500€, Play-It)

Quarti di Finale Singolare

Michael Berrer (GER) b. Jan Hernych (CZE) 7-6(3) 6-4

Illya Marchenko (UCR) b. Austin Krajicek (USA) 7-5 6-3

Farrukh Dustov (UZB) b. Denis Matsukevitch (RUS) 6-3 7-6(4)

Dustin Brown (GER) b. Viktor Troicki (SRB) 7-6(4) 6-7(5) 7-6(5)

 

Semifinale Doppio

Illya Marchenko / Denys Molchanov (UCR-UCR) b. Olivier Charroin / Riccardo Ghedin (FRA-ITA) 6-4 6-2

 

 

 

 

Ufficio Stampa

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