Nonostante i ricavi di Wimbledon, sembra che lo stato di salute economico della Lawn Tennis Association non sia dei migliori. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dalla BBC, la federtennis britannica chiuderà il 2018 con un passivo di 7,5 milioni di sterline (circa 8,5 milioni di euro). Sarebbe il secondo bilancio in rosso dopo che lo scorso anno avevano perso 4,7 milioni. La prima mossa per ridurre i costi sarebbe la chiusura degli uffici regionali, fermo restando che l'attività locale continuerà a svolgersi. Per intenderci, è come se in Italia si chiudessero gli uffici dei comitati regionali (negli ultimi anni, tra l'altro, la FIT ha acquistato alcuni immobili nelle varie regioni per adibirli a sedi regionali). Da parte sua, la LTA sostiene di aver studiato un nuovo piano per far crescere il tennis e renderlo più accessibile a tutti. Tuttavia, alcuni documenti parlano di un “buco nero finanziario” che si aggiungerebbe alle perdite certificate del 2017. Uno dei motivi del deficit sarebbero le notevoli spese per realizzare il tetto retrattile sul Campo 1 di Wimbledon, la cui inaugurazione è prevista per il 2019. A parte la questione economica, preoccupa anche un calo di partecipazione (tornei, tesserati, praticanti) intorno al 10%. Si tratta di un dato preoccupante, tenendo conto che quest'anno è emerso un personaggio come Kyle Edmund. Evidentemente non è bastato a compensare le difficoltà di Andy Murray e il calo di Johanna Konta. Attualmente la LTA ha nove sedi regionali sparse per Inghilterra: saranno tutte chiuse per ridurre i costi, anche se le attività continueranno: semplicemente, saranno gestite da una base centrale. Non dovrebbero esserci licenziamenti o una riduzione del personale: il lavoro delle “County Association” (l'equivalente dei comitati regionali) rimarrà inalterato. Dal 2019, dunque, addio agli uffici situati a Loughborough, Cambridge, Roehampton, Southampton, Leeds, Edgbaston, High Wycombe, Bromley e Bristol.