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Marco Caldara
23 August 2017

Becker torna in pista: lavorerà per la DTB

Con una conferenza stampa ad hoc, la Deutscher Tennis Bund ha annunciato la nascita di due nuovi incarichi, assegnati a Boris Becker e a Barbara Rittner. Saranno responsabili dell’intero settore agonistico della Federazione: “bum bum” nel maschile, l’ex capitana di Fed Cup nel femminile. Il peso di una figura come Becker può diventare determinante per portare Zverev in Coppa Davis.
Dopo anni difficili, senza giocatori di particolare richiamo e col Masters 1000 di Amburgo declassato ad ATP 500, la Germania del tennis è tornata a vedere la luce grazie ad Alexander Zverev, che promette di tenere i connazionali incollati alle tv per almeno un decennio. Se è vero, come si dice spesso, che i fenomeni nascono per caso, vuol dire che è stato (anche) il caso a dare un’ampia boccata d’ossigeno al tennis tedesco, ma invece che accontentarsi della grazia ricevuta, eccoli correre ai ripari proprio nel momento migliore. In una conferenza stampa, tenuta alla City Hall di Francoforte, la Deutscher Tennis Bund ha annunciato l’istituzione di due nuove cariche di spessore nel settore agonistico, affidate niente meno che a Boris Becker e Barbara Rittner, già capitano della nazionale di Fed Cup. I due diventeranno rispettivamente “Head of men’s tennis” e “Head of womens’ tennis”, mettendo la loro esperienza al servizio della DTB nel ruolo di responsabili dell’intero movimento tennis, dai giovani ai professionisti. Il che significa che saranno anche supervisori dell’attività della squadre di Coppa Davis e Fed Cup, e “superiori” dei due capitani Mikhael Kohlmann e Jens Gerlach, che da 1° gennaio prenderà il posto della Rittner sulla panchina femminile. Naturalmente, la gran parte dell’attenzione è stata catalizzata su Becker, l’unico tedesco uomo della storia capace di conquistare il numero uno della classifica ATP. Chiusa la collaborazione con Novak Djokovic, il (quasi) 50enne di Leimen ha deciso di accettare la proposta che la Federazione aveva avanzato già da tempo, mettendo definitivamente una pietra sopra agli screzi di una ventina d’anni fa (quando se ne andò sbattendo la porta dopo aver ricoperto un ruolo simile) per il bene del proprio Paese.
IL “PESO” DI BECKER IN CHIAVE DAVIS
La trattativa è stata tenuta da Dirk Hordorff, vice-presidente della Federazione, e il sì di “bum bum” è arrivato in un meeting informale durante il torneo di Wimbledon. La notizia era trapelata già da un paio di giorni, tanto che ben quattro televisioni hanno trasmesso la conferenza stampa in diretta. “Non vedo l’ora di iniziare con questo nuovo incarico – ha detto Becker, in stampelle dopo un’operazione alla caviglia destra per risolvere un problema ereditato dai tempi in cui vinceva sei tornei del Grande Slam –, e sono fiero di tornare a ricoprire un ruolo per la Federazione. L’obiettivo è di aiutare il tennis tedesco con la mia esperienza, maturata prima come giocatore e poi come coach a fianco di Novak Djokovic”. La curiosità, stando a quanto annunciato al tavolo dal presidente Ulrich Klaus, è che il “sì” di Becker è arrivato a costo zero, in cambio solamente del rimborso delle spese sostenute per l’incarico. Già perché il loro sarà anche un ruolo di campo: Becker visiterà presto le basi federali situate a Oberhaching, Stuttgart and Hanover, per informarsi riguardo allo stato dei lavori, e i due nuovi responsabili inaugureranno il loro nuovo incarico allo Us Open, dove inizieranno a collaborare con i giocatori e i rispettivi coach e manager. L’obiettivo, specie a livello maschile, è quello di creare dei rapporti più stretti fra la Federazione e i giocatori, sfruttando il peso di una figura come Becker per evitare che si creino di nuovo delle situazioni ostili come quelle capitate negli anni scorsi. Per esempio, uno dei primi compiti di Boris è quello di garantire la presenza di Alexander Zverev in Coppa Davis, a partire dal play-off di settembre in Portogallo. Se il principino di Amburgo non era felice di farlo già nel 2016, lo sarà ancora meno da top-10. Ma tergiversare di fronte a Mikhael Kohlmann è un conto, farlo davanti a Boris Becker non è la stessa cosa.
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