17 April 2014

Black-out Fognini, fuori tra i fischi contro Tsonga

L'Italia esce di scena nel torneo del Principato. Il ligure vince il primo set ma crolla dopo una chiamata dubbia. Seppi viene travolto da Nadal. Federer ok con Rosol ... di CRISTIAN SONZOGNI

Black-out fognini, fuori tra i fischi contro tsonga

da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni - foto Getty Images

 

Il sogno azzurro a Monte-Carlo finisce nel modo più amaro. Ci svegliamo con due passi indietro rispetto alle ultime settimane. Con un Fabio Fognini che torna per un giorno a essere la sua versione peggiore: travolto da un carattere fumantino e da un atteggiamento indisponente più che da uno Tsonga appena discreto. E con un Andreas Seppi inerme di fronte alla solidità di Rafael Nadal. L'Italia nel Principato quest'anno finisce qui, con due ottavi di finale e con tanti rimpianti per l'andamento del match di Fognini. Quello dei due che, sulla carta, pareva decisamente possibile.

 

Sì perché il ligure per un set e mezzo è stato nel quasi totale controllo delle operazioni. Ha servito per il set d'apertura una prima volta sul 5-4, si è fatto rimontare, ma è stato capace comunque di produrre l'allungo decisivo. Perché Tsonga non sta passando un gran periodo, non è in fiducia e si vede chiaramente: la palla non scorre e gli errori superano di gran lunga i punti vincenti. Ma nonostante tutto rimane lì il transalpino, lotta, non si arrende. Annulla complessivamente sei palle break a metà secondo set, due sul 2-2, quattro sul 3-3. Sarà decisivo, quel settimo game. Perché Fabio, strappando il servizio al rivale, avrebbe probabilmente chiuso il confronto. Invece no: prima spreca, poi trova modo di litigare un po' con tutti, col suo angolo, con l'arbitro, con il pubblico che lo incita a dare di più. Va in confusione, il ligure, accusa un vuoto che non finisce più. Dal 4-3 Tsonga, 30-0 sul servizio Italia, Fognini subisce un parziale di 32 punti a 4 e perde 5-7 6-3 6-0.

 

Non era un match come gli altri, perché di fronte all'azzurro c'era un giocatore in difficoltà, che gli sta davanti di poco in classifica e che, in particolare sulla terra, andava affrontato in ben altro modo. Si tratta di una battuta d'arresto pesante in vista del percorso verso i top 10, con l'unica attenuante di un problema alla coscia palesatosi tra la fine del primo e l'inizio del secondo set. Quando però il momento cruciale era già passato. I fischi che hanno accompagnato l'uscita dal campo di Fabio sono un pessimo finale, soprattutto a poche settimane dagli applausi di Napoli. Come a dire che l'equilibrio, in fondo, non è ancora stato del tutto trovato, malgrado gli enormi progressi dell'ultimo periodo. “Gli ho fatto un bel regalo di compleanno – prova a scherzare l'allievo di coach Perlas – ma tutto è nato da quella chiamata sbagliata sul 4-3. Avevo ragione, il giudice di linea ha sbagliato e io ho perso la testa. Poi nel terzo set la tensione mi ha bloccato e ho pure accusato un problema muscolare. Ce l'avevo col mio angolo? Sì, me la sono presa con tutti, anche con loro ma era solo uno sfogo. È brutto uscire in mezzo ai fischi certo, ma chi mi conosce bene sa che io non sono così”. Peccato che poi il pubblico non abbia che il campo per giudicarlo, come sottolinea Rafa Nadal: “Io lo conosco da tempo e so che è un bravo ragazzo, ma è un peccato che la gente lo veda comportarsi in questo modo, perché così si fa un'idea distorta del suo carattere”.

 

Restando in tema Nadal, ben diversa la sconfitta di Seppi, che si aggrappava alla vittoria di Rotterdam (ottenuta peraltro sei anni fa) per nutrire qualche speranza di fare match pari con il numero 1 del mondo, vincitore al Country Club per otto volte di fila. Andreas è apparso impotente, incapace di fare male e di inventarsi qualcosa per dare fastidio all'iberico, fino al 6-1 e 4-1 per il suo avversario. Poi un game con quattro regali del maiorchino ha concesso all'altoatesino una chance di rientrare. Ma è stato un lampo brevissimo, non una vera occasione. Rafa si è ripreso il margine di sicurezza nel game successivo, e sul 5-3 ha chiuso col servizio in un'ora e 13 minuti. Non si può certo giudicare Seppi da questo incontro, ma per lui la settimana resta positiva, con due vittorie per nulla scontate su Youzhny e Andujar. “Quando devi giocare contro Rafa sai già che sarà durissima. La sua palla pesa molto, ti dà poche chance e in più oggi non sentivo bene la palla, non riuscivo a fare il mio gioco. Fognini? Non ho visto il terzo set, ha fatto troppo in fretta... Dispiace che gli accadano ancora questi momenti ma... sì in fondo può guarire del tutto, bisogna avere pazienza”.

 

L'Italia è fuori pure dal doppio, perché Bolelli e Fognini sono stati eliminati in due set, 6-2 6-3, dalla coppia Peya/Soares. Tornando ai big, Roger Federer è andato sotto di un break nel primo set contro il ceco Lukas Rosol, prima di cambiare marcia e andare in scioltezza verso il 6-4 6-1 in 57 minuti. Pare in ottima condizione Sua Maestà, e al suo tennis magico si aggiunge una serenità evidente fuori dal campo. Potrebbe saltare uno dei prossimi grandi tornei sul rosso Roger, per via della nascita del terzo figlio. “La famiglia, mia moglie, i miei figli, sono queste le mie priorità. Il tennis viene molto dopo”. Ferrer doma a forza di passanti e recuperi il talento scostante di Dimitrov, uno che quanto a eleganza non deve prendere lezioni da nessuno, ma ancora fatica a capire come si vincono certi match. Per contro, un altro talento (ma ben diverso nello stile) come Milos Raonic, fa fuori Robredo con autorità e si scopre terraiolo per una settimana. La cura Piatti-Ljubicic, evidentemente, funziona.

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