IL FIGLIO DI CARRARO PER LA FEDERAZIONE PADEL
A proposito di candidature, è stato proprio Binaghi ad avere l'idea di mantenere l'Italia ai vertici istituzionali del gioco del padel. A fine mese si terranno i Mondiali in Paraguay: nei giorni di gara, ci sarà anche il rinnovo delle cariche istituzionali. Ed è stato proprio il presidente FIT a chiedere a Luigi Carraro di candidarsi. Quest'ultimo (figlio del famoso pluridirigente Franco, tra i vari incarichi già sindaco di Roma e presidente FIGC) è responsabile del Club Italia di padel, ovvero coordinatore delle rappresentative nazionali. Per intenderci, una sorta di Sergio Palmieri del padel. Carraro ha ufficializzato la sua candidatura lo scorso 27 settembre, quando gli è stato concesso uno spazio nello studio di SuperTennis, la TV della FIT (è opportuno ricordare che il padel non ha una federazione propria, ma opera sotto l'egida FIT: esiste un comitato padel, di cui Carraro è componente). “Ho il vantaggio di aver conosciuto e operato in una federazione straordinaria a livello mondiale come la FIT – ha detto Carraro – sono avvantaggiato perché posso esportare nel padel le qualità e i valori che sto vivendo nella FIT, in cui c'è grande managerialità, attenzione al gioco, alla formazione, allo spirito sportivo”. Parlando dei suoi programmi, ha detto che l'obiettivo “ambizioso ma concreto” è far diventare il padel uno sport olimpico. Quella dell'ammissione del padel alle Olimpiadi è una questione che si tratta da tempo: la crescita importante della disciplina la giustifica, anche se ci sono dei parametri piuttosto rigidi che in questo momento non sono ancora rispettati (a livello maschile, si deve giocare in 75 paesi sparsi su quattro continenti: gli esperti ritengono che sia un'operazione possibile sul “medio termine”). Nel suo intervento, oltre a ricordare i numeri della crescita del padel in Italia (negli ultimi 4 anni c'è stato un incremento dei campi del 1000%, delle squadre del 2000%, e dei tesserati del 1500%), Carraro ha ricordato il secondo posto ottenuto dall'Italia alla recente Nations Cup, giocata in Olanda, in cui tra l'altro l'Italia ha battuto una Spagna senza la sua migliore formazione (“Anni fa si parlava di fare 1-2 game, invece li abbiamo battuti con ragazzi, ragazze e nel doppio misto”). Va detto che la Nations Cup non era riconosciuta dalla Federazione Internazionale del Padel. Come detto, le elezioni si terranno in Paraguay e stabiliranno il successore di Daniel Alejandro Patti.
(*) La legge sui mandati per i presidenti delle federazioni sportive ha avuto un iter lungo e complesso. Promossa dall'ex canoista Josefa Idem, aveva un comma che consentiva ai presidenti in carica da 3 o più mandati di svolgerne ulteriori due dopo l'entrata in vigore della legge. Per questo, Angelo Binaghi avrebbe potuto restare in carica fino al 2028. Invece, la versione definitiva della legge 8 del 2018, entrata in vigore lo scorso 13 febbraio, ha avuto una postilla non troppo gradita ai presidenti già in carica: dopo l'entrata in vigore della legge, potranno effettuare soltanto un altro mandato (Articolo 6, Comma 4). In altre parole, indipendentemente dalle questioni di cui abbiamo parlato in questo articolo, la presidenza FIT di Angelo Binaghi non potrà andare oltre 2024.