Redazione
07 April 2017

Sarà durissima, ma “Barazza” ci crede ancora

HANNO DETTO – Lorenzi rimpiange il break subito sul 5-4 al quarto (“quel game poteva far girare il match”), ma secondo Barazzutti “ha fatto tutto il possibile”. Il capitano azzurro è comunque fiducioso, e ha le idee chiarissime per il doppio. Mentre Van Herck esalta Darcis: “è un grande uomo squadra, situazione che lo rende più forte”.
Come vi abbiamo già raccontato, per centrare la semifinale di Coppa Davis l’Italia dovrà scalare l’Everest, vincendo prima il doppio e poi battendo sia Goffin (con Lorenzi) sia Darcis (con Seppi). Ma il ct Corrado Barazzutti ci crede ancora. In conferenza stampa è capitato di vederlo più desolato, segno che non solo ci deve credere, ma ci vuole credere. I belgi invece sono soddisfatti: per loro si è messa benissimo, non solo per il 2-0, ma anche per il modo in cui i due punti sono arrivati.

PAOLO LORENZI
“È stato un match molto difficile, ho avuto poche chance. Steve giocava molto molto bene, penso che nel complesso sia stato un buon match. A metà del quarto set eravamo entrambi stanchi. Anche se il primo punto del tie-break (Lorenzi a rete dopo 36 colpi, ndr) direbbe il contrario. Se fossimo andati al quinto? Non saprei. Di certo sarebbe stata una bella chance, dopo aver rimesso in piedi il set da 2-3 con palle-break in suo favore. Sicuramente l’avrei fatto pensare”.

“Sono felice per il tennis espresso nel primo e nel quarto set, mentre sia nel secondo sia nel terzo Darcis ha giocato molto bene mentre io non sono riuscito a esprimere il mio miglior tennis. Ho servito un po’ meno bene, ma nell’oretta in cui sono calato lui non sbagliava veramente una palla. Ha giocato troppo bene. Qualsiasi soluzione provasse gli rimaneva in campo. Credo che la chiave a suo favore sia stata quando a metà del secondo set ha iniziato a usare molto il rovescio in top, di solito non lo fa spesso”.

“Recriminazioni? Direi di no. Quando ho servito sul 5-4, nel primo punto è stato bravissimo lui, così come nei primi due punti del successivo tie-break. Non credo di aver fatto scelte sbagliate: Darcis è stato più bravo e anche più fortunato. Certo, peccato per non aver chiuso il set, quel game avrebbe potuto far girare il match, ma non credo di aver giocato così male quei punti. Mi sono accorto che era un tantino calato perché prima passava sempre col rovescio in top, mentre poi è tornato a usare di più il back, segno che arriva un tantino in ritardo”.

“Ho cercato di attaccare spesso perché non riuscendo a mettergli pressione col diritto, siccome su un campo così veloce la palla alta non crea problemi, pensavo che farlo scendendo a rete fosse una buona soluzione. Ma ne è uscito molto meglio di quanto pensassi”.

ANDREAS SEPPI
“Si sa che Goffin è un giocatore molto solido, che sbaglia poco. Io sono partito molto forte, per i primi otto game ho tenuto un ritmo altissimo. È stato un primo set veramente intenso e purtroppo poi l’ho un tantino accusato. Goffin ha tenuto quel ritmo per tutto il match, mentre io ho avuto un po’ di alti e bassi. Ma non credo di aver giocato un brutto tennis. È stata solamente una questione di ritmo e intensità: non riuscito a tenere il suo passo. Ci sono stati momenti in cui colpivo meglio e altri nei quali ho sbagliato un tantino di più. Ma soprattutto perché ero in affanno nello scambio e faticavo a venirne fuori”.

“Del match di Lorenzi ho visto solo qualche game, perché poi sono rientrato negli spogliatoi e ho dormito un po’. Ma Darcis lo conosco, so come gioca, quest’anno l’ho affrontato due volte, prima all’Australian Open e poi a Sofia. È un giocatore che non regala nulla, va battuto. Non ha un colpo in grado di lasciare fermo l’avversario, ma ti obbliga a giocare un sacco di palle. Il suo back dà fastidio, lo tiene basso, è una palla che va lavorata. E poi si muove bene, usa bene gli angoli. Bisogna stare bene per batterlo”.

“Il doppio? Stasera vediamo come stiamo tutti. Io se verrò scelto sono pronto e giocherò volentieri”.
CORRADO BARAZZUTTI
“Non sono molto felice, ma i belgi hanno meritato il 2-0. Nel primo singolare ci siamo andati un po’ più vicini, potevamo vincere come perdere, mentre il secondo è stato diverso. Speranze ridotte? Giochiamo e vediamo. Noi doppiamo pensare punto dopo punto. Sicuramente è una situazione difficile, contro un Goffin che sta giocando benissimo, e lo stesso Darcis. Però non mi voglio preoccupare del fatto che siamo 2-0 sotto, ma solo cercare di vincere il punto di domani”.

“Il doppio? Ne parleremo stasera e poi decideremo. Posso dire che le partite di oggi non hanno cambiato la mia scelta. Ho un’idea ben chiara di chi andrà a giocare”.

Secondo me sul 5-4 Lorenzi non ha servito sufficientemente bene. Nel game precedente l’aveva fatto alla grande, mentre lì un po’ meno, ha commesso anche un doppio fallo e Darcis ne ha approfittato. Se avesse servito magari qualche prima più incisiva, forse sarebbero andati al quinto. Però è andata così, pazienza. Paolo ha fatto tutto ciò che potesse fare”.

DAVID GOFFIN
“È stato un match meno facile di quanto sembri. Conosco molto bene Seppi, so come gioca, come sta in campo. È molto tranquillo, ma può giocare a ritmi alti. Sicuramente ha un gioco che mi aiuta, posso scambiare, mi fa colpire tante palle. Il suo tennis permette di giocare tutti i game, anche perché la sua seconda di servizio non è irresistibile. Si può attaccare, provare a mettere i piedi in campo. Per quello dal 2-4 del primo set ho provato a trovare il mio ritmo giocando un tennis aggressivo. E ho finito per vincere sette giochi consecutivi”.

JOHAN VAN HERCK
“Sul 5-4 per Lorenzi credevo che Darcis potesse ancora recuperare il break, o ci speravo. Aveva già avuto una bella chance per chiudere, con le due palle-break sul 3-2, e poi ha giocato un brutto game sul 4-4, perdendo rapidamente la battuta. Era un po’ negativo, ma è Steve: può sempre rientrare. Anche se avesse perso il quarto set penso che avrebbe comunque potuto vincere: è forte sia mentalmente sia fisicamente”.

“Come mai in Davis è così forte? Per lui è molto importante indossare la maglia della nazionale, sentire le responsabilità della squadra. Gli piace lavorare in team, pensare insieme le tattiche da mettere in pratica, parlare con me in panchina. Si crea una situazione che gli dà più concentrazione, più voglia di fare, più energia. Sono molto contento di averlo nel mio team”.

“So come è Goffin, il 4-2 per Seppi non mi ha spaventato. Si vedeva che non sentiva ancora i colpi come in allenamento, ma è stato molto professionale dal punto di vista mentale. È stato tranquillo e così ha girato il set e il match”.
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