“CHE STRANO VEDERE LA BANDIERA SLOVENA”
Bedene sostiene di non provare alcun disagio dopo aver giurato fedeltà al paese che lo ospita da tanti anni. Di più: ha negato di aver preso la cittadinanza solo con l'obiettivo di giocare le Olimpiadi, e magari la Coppa Davis. “No, la ragione principale era il desiderio di restituire qualcosa a una nazione che mi ha dato tanto. Da quando vivo lì, ho avuto la sensazione di esserci da sempre”. Tra le righe, ha ammesso le difficoltà della situazione. “Ero un po' triste, ma alla fine ho dovuto prendere una decisione perché non era salutare per me. Volevo giocare Davis e Olimpiadi, ma quando le cose sono fuori dal tuo controllo, non è facile accettarle”. Ancora adesso, sostiene di provare una strana sensazione nel vedere la parola “Slovenia” e relativa bandiera accanto al suo nome, tuttavia spera di avere ugualmente il sostegno del pubblico nella stagione sull'erba, che culminerà a Wimbledon. Non ha totalmente reciso il legame con la Gran Bretagna: intanto continuerà a lavorare con coach Nick Cavaday, poi manterrà il passaporto tanto faticosamente conquistato. “Ho preso questa decisione con obiettivi puliti. Voglio avere un rapporto chiaro con tutti e ho parlato con Stephen Farrow, responsabile legale della LTA, che mi ha dato una grande mano. Ho fatto tutto quello che potevo. Loro hanno fatto tutto quello che potevano, davvero”. Resta il fatto che, per inseguire un sogno personale, ha fatto una scelta di totale incoerenza. Solo il tempo ci dirà se ne sarà valsa la pena.