Becker, petrolio nigeriano e altri (?) debiti

La stampa tedesca è scatenata con l'ex n.1 del mondo: i documenti di Football Leaks dimostrerebbero che aveva investito oltre 10 milioni nel petrolio e nel gas nigeriano. Inoltre, un suo ex socio d'affari sostiene di avere un credito di ben 36 milioni!

Ad appena un mese dalla dichiarazione di fallimento, decretata da un tribunale londinese, non c'è pace per Boris Becker. La faccenda è nota e ve l'abbiamo raccontata: l'ex campione tedesco aveva chiesto una dilazione per pagare un debito contratto due anni fa, ma gli è stato negato perchè ritenuto “non più credibile”. Impegnato a Londra come commentatore di Wimbledon, Boris aveva detto che avrebbe comunque risolto la questione “perché tutti sanno quanto guadagno”. In queste ore, tuttavia, sono emersi alcuni dettagli sul denaro bruciato in questi anni. Il magazine tedesco Spiegel, basandosi sui documenti apparsi sul sito Football Leaks (una specie di Wikileaks sul mondo dello sport, e del calcio in particolare), sostiene che Becker abbia perso la bellezza di 167 milioni di dollari con investimenti sbagliati, comprese alcune attività nel petrolio e nel gas nigeriano. Problemi fiscali, iniziative imprenditoriali senza successo e le enormi somme da pagare alla ex moglie e alla modella Angela Ermakova hanno poi contribuito alla rovina finanziaria di Becker. La Ermakova è riuscita a dimostrare di aver avuto un figlio da Becker a seguito di un rapporto consumato nello sgabuzzino di un ristorante giapponese a Londra. Nella sua biografia, uscita nel 2003, Becker ha raccontato che la Ermakova lo aveva guardato con lo sguardo del cacciatore che punta la preda. “Camminava dietro il bar, e aveva ancora quello sguardo. Poco dopo ha lasciato il suo tavolo per recarsi in bagno e io le sono andato dietro. Abbiamo parlato per cinque minuti e poi siamo andati nel luogo più vicino”. La scappatella gli è costata la separazione con la moglie Barbara Feltus, che in quel momento era incinta, all'ospedale. La battaglia legale per la separazione è stata trasmessa in diretta sulla TV tedesca e gli è costata 25 milioni di dollari, un condominio di lusso a Miami e la custodia dei due bambini. Come se non bastasse, ha dovuto sborsare 1,2 milioni di dollari per comprare una casa a Londra alla Ermakova.

INVESTIMENTI SBAGLIATI
Ma le sventure non sono finite qui: nel 2002, dopo anni di indagini, le autorità tedesche hanno certificato 2 milioni di evasione fiscale, poiché è stato scoperto che abitava in Germania nonostante avesse la residenza a Monte Carlo. “A causa di questo problema, non è stato facile dormire – ha ammesso Becker – dal 1996 n poi, infatti, non ho più vinto un torneo”. Come se non bastasse, Boris si è lanciato in diverse attività imprenditoriali: un sito internet di notizie sportive, cibo biologico e un grattacielo di 19 piani a Dubai, definito “Boris Becker Business Tower”, fallito nel 2011. C'è poi stata la vicenda di una proprietà d Maiorca, acquistata negli anni 90. Aveva ripagato i debiti del grattacielo a Dubai ipotecando la proprietà, circondata da 62 acri con pensione, piscina, campi da basket, da tennis e un aranceto. Boris recuperò l'immobile e negli ultimi mesi ha cercato di venderlo per poter saldare il debito con la banca inglese. Non è bastato a evitare il fallimento. Negli ultimi giorni, tuttavia, è emersa la “faccenda nigeriana”. Pare che Becker avesse effettuato un pesante investimento nel settore petrolifero e del gas nigeriano.

UN EX SOCIO: "MI DEVE 36 MILIONI"
Football Leaks sarebbe venuta in possesso di alcune mail private di Doyen Global, agenzia di management che ha rappresentato Becker per qualche mese nel 2013, in cui si diceva che il “Becker Private Office”, compagnia gestita direttamente da Becker, possedeva diverse azioni nel mercato nigeriano. Doyen Global non ha replicato alle richieste di chiarimenti. Ma Spiegel insiste: l'investimento di oltre 10 milioni sarebbe stato preparato da Forbes & Manhattan, banca canadese, che a sua volta non ha risposto alle richieste di commenti. Va detto che non esistono certezze sul fatto che l'operazione sia stata effettivamente compiuta. Nel 2013, la partnership tra Becker e Doyen Global era stata presentata come una possibilità per l'azienda di espandere le operazioni nel mondo del tennis. Tuttavia, dalle mail finite nelle mani dei giornalisti risulta che Becker sia stato utilizzato per ben altre ragioni: avrebbe incontrato Laxmi Mittal, magnate indiano dell'acciaio, nonché John Mahama (l'ex presidente del Ghana), ed era stato definito come “Qualcuno che può aprirci le porte in determinati ambienti”. Insomma, volendo leggere tra le righe, sembrerebbe che l'abbiano usato come grimaldello per arrivare a conoscenze importanti. Ci sarebbero meno alibi per una storia uscita proprio in queste ore: parlando con Bild, il suo ex socio d'affari Hans Dieter Cleven ha detto di vantare un credito di ben 36 milioni. Boris avrebbe raccolto un prestito mai ripagato, garantito soltanto da una serie di proprietà private tra cui – sembra – addirittura la casa d'infanzia a Leimen. Cleven dice che Becker aveva recuperato qualcosa delle sue garanzie, senza però versargli niente. Nel marzo 2015 ha provato per l'ultima volta a risolvere il problema senza rendere pubblica la vicenda. Su questa storia è già arrivata la replica dell'avvocato di Becker, Christan Oliver Moser, il quale ha parlato di dichiarazioni “parzialmente false o fuorvianti”. Per questo, intraprenderà una serie di azioni legali. Sembra che Cleven avesse promesso riservatezza: parlandone a un tabloid, avrebbe violato l'accordo.

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