PREMIAZIONE IN FRETTA E FURIA
Una domenica indimenticabile, tuttavia, è stata parzialmente rovinata dalla premiazione. Si è svolta in fretta e furia e le vincitrici non hanno avuto la possibilità di parlare. Le due hanno rivelato di essere state quasi “buttate fuori” e private del consueto spazio utilizzato per ringraziare coach e famiglie. “Sono un po' seccata per la premiazione, non abbiamo potuto ringraziare nessuno, credo che sia stata scelta una formula sbagliata – ha detto la Vandeweghe – forse vinceremo un altro Slam, magari in Australia, in cui ci dedicheranno una bella premiazione. Negli Stati Uniti non è andata così”. La Barty ha rivelato il motivo di così tanta fretta: il campo andava sgombrato per lasciare spazio a Djokovic e Del Potro, la cui finale era prevista alle 16 locali. Visto che il doppio è durato parecchio, terminando soltanto alle 15.45, la premiazione è stata ridotta all'osso. La Barty, che ha vinto il premio sportività come atleta più corretta del torneo, ha ammesso che la scena non le è piaciuta. “Ad essere onesti, non credo che sarebbe stato un grosso problema se la finale maschile fosse iniziata con 10-15 minuti di ritardo. Penso che per noi sarebbe stato molto bello ringraziare chi ci ha dato una mano, oltre al pubblico. Ma erano un po' confusi e non ci hanno dato l'opportunità di farlo”. Un pizzico di delusione che svanirà quando daranno un'occhiata al loro conto corrente, in cui troveranno un bonifico di 350.000 dollari a testa. La finale del doppio femminile era programmata alle 13 e si pensava che una finestra di tre ore fosse sufficiente per completare il match e garantire una premiazione standard. Il match è andato per le lunghe e, probabilmente, a quel punto sono entrate in scena le esigenze di ESPN. E lo Us Open, si sa, non può dire no alla TV. Tenendo conto che allo Us Open si gioca il doppio con la formula “classica” (game ai vantaggi e terzo set regolare), forse la cosa migliore era anticipare la finale di 30-60 minuti, evitando qualsiasi rischio di sovrapposizione. Magari ci penseranno per l'anno prossimo.