GLI SPASMI DI BAGHDATIS
Molto legato al suo paese, i 183.000 dollari guadagnati a Chengdu non gli cambieranno la programmazione: tra una settimana giocherà il torneo Challenger di Tashkent, a casa sua, dopodiché chiuderà la stagione con Stoccolma, Basilea e Parigi Bercy. Per Istomin, 31 anni, è stata una settimana decisamente positiva: prima della finale aveva superato i due giovani Khachanov (campione in carica) e Donaldson, prima di eliminare Yuichi Sugita. Numero 78 ATP prima del torneo, è il decimo giocatore fuori dai top-50 ad aggiudicarsi un torneo nel 2017. Al di là dell'infortunio, Chengdu ha rappresentato un buon punto di svolta anche per Baghdatis, la cui carriera è stata stravolta dagli infortuni. Con i 150 punti riservati al finalista, ritroverà i top-100, portandosi intorno all'84esima posizione. “Ho sentito un po' di dolore alla schiena per tutta la settimana – ha detto Baghdatis – ma dopo la semifinale ho avvertito addirittura alcuni spasmi. Stamattina mi sono svegliato con le stesse sensazioni, e dopo il preriscaldamento le cose sono peggiorate. Ho lavorato per un'ora e mezza con il fisioterapista ATP, il che mi ha consentito di scendere in campo. Non ho avuto problemi per 3-4 game, poi gli spasmi sono tornati. In passato avevo avuto problemi alla schiena, ma mai di questa entità. Delude chiudere la settimana in questo modo, ma è sempre positivo giocare una finale”.
ATP 250 CHENGDU – Finale
Denis Istomin (UZB) b. Marcos Baghdatis (CIP) 3-2 ritiro