UNA VITTORIA, TANTI SIGNIFICATI
E pensare che a dicembre, in pieno Kyrgios-style, il 21enne di Canberra aveva detto senza mezze misure “
posso vincere l’Australian Open”, ribadendo un concetto già espresso da Mark Philippoussis.
Gli hanno creduto in pochi, e le verità sono due: non solo non è ancora pronto, ma lo sembra addirittura meno di due anni fa, quando gli mancava più tennis ma meno testa. E per vincere uno Slam fa più comoda la seconda. Non è un azzardo dire che battere Kyrgios all’Australian Open vale come battere un top-10 – e nemmeno tutti – in qualsiasi altro Slam. È vero che l’australiano ha regalato tantissimo, decidendo di non muovere le gambe per un’oretta e mezza (delle tre totali), ma ad Andreas va il merito di aver allungato il match, approfittando con grande cinismo dell’unica chance passata dalla sua Pro Kennex nel corso del terzo set, e cancellando così tutte le incognite del pre-trasferta, visto che ha potuto comunciare ad allenarsi in campo solamente sotto Natale, e mai aveva iniziato la stagione direttamente a Melbourne.
L’esplosione di gioia, addirittura non da lui, dopo l’ace numero 16 sparato sul match-point la dice lunga sul valore del successo dell’altoatesino. Perché gli consegna un terzo turno di quelli che capitano una volta nella vita contro il belga Steve Darcis (ottimo giocatore, ma inferiore), e perché racchiude una marea di significati. Dalla vendetta contro Kyrgios a quella contro la maledizione della Hisense Arena, che gli aveva negato i quarti sia nel 2013 sia nel 2015. Ma anche la rivincita di lavoro e rigore contro talento e strafottenza, e un bel messaggio al cittì Corrado Barazzutti in vista della sfida di Coppa Davis del mese prossimo fra Argentina e Italia. Ha detto agli argentini che non ci sarà, ma scherzava.
E poi ancora, o soprattutto, il riscatto personale dopo un 2016 sportivo da dimenticare. Fuori dal campo gli ha regalato il matrimonio, ma dentro sono arrivate solamente delusioni. L’hanno portato a un passo dall’uscita dai primi 100 dopo dieci anni, e con 33 primavere sul groppone potevano lasciare una cicatrice indelebile. Vien difficile credere che non si sia fatto qualche domandina, ma è bastato il primo torneo dell’anno per rispondere a tutte. Nel modo corretto.
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Secondo turno uomini
Andreas Seppi (ITA) b. Nick Kyrgios (AUS) 1-6 6-7 6-4 6-2 10-8
VIDEO: SEPPI-KYRGIOS DAL 7-7 AL QUINTO SET