Marco Caldara
26 January 2018

Il giovane va KO, il "vecchio" sta benissimo

Dura un'ora la seconda semifinale dell'Australian Open: le vesciche al piede sinistro non danno tregua a Hyeon Chung, Federer fa il resto e il coreano si ritira sul 6-1 5-2. Federer diventa il primo a toccare quota 30 finali Slam. "Mi sarei accontentato di vincerne un altro prima del ritiro, invece siamo già a due..."
Facile come cucinare un piatto di spaghetti, ma non da una stella Michelin con lo chef Davide Oldani. Per lo spot Barilla che da qualche settimana gira in tv in continuous loop, anche a mister velocità Federer sono servite dieci ore, di fila o quasi, a Milano nel corso dell’off-season. Per vincere la semifinale dell’Australian Open, invece, di ora gliene è bastata una, sufficiente a mostrare a Hyeon Chung che era in condizioni troppo brillanti per pensare anche solo di lottare con un giocatore alle prese con delle fastidiose vesciche ai piedi, e spingere il 21enne coreano a gettare la spugna sul 6-1 5-2. È successo più o meno ciò che accadde a Marin Cilic nell’ultima finale di Wimbledon, con la differenza che il croato decise comunque di arrivare fino alla fine, perché era pur sempre una finale nel Tempio della racchetta e perché il suo tennis – specie sull’erba – non richiede chissà quali movimenti. Quello di Chung, invece, è alimentato dalle gambe e dai piedi, e se il motore ha dei problemi è difficile andare avanti, a maggior ragione contro uno che già di per sé è difficile da battere anche in giornata di grazia. Anche se negli anni è cambiato a dismisura, specialmente a certi livelli il tennis resta ancora un confronto di stili, e quello di Federer a Chung dà terribilmente fastidio. Il giovane di Suwon ha impressionato contro Djokovic, indipendentemente dalle condizioni del serbo, perché ha potuto giocare come piace a lui: scambiare, difendere, colpire più palle possibile. Sotto il tetto della Rod Laver Arena, chiuso a causa della pioggia, Federer gli ha invece messo pressione dalla prima palla, l’ha aggredito, l’ha obbligato ad accorciare pensieri e movimenti, gli ha strappato la battuta in apertura e il risultato è stato il 6-1 del primo set, in meno di mezz’ora, malgrado la prima di Federer entrasse meno di una volta su tre. Un avvio che ha chiarito come sarebbe andata a finire, gettando le basi a un finale modificato solo dal ritiro di Chung.
CHUNG TORNERÀ, FINALE N.30 PER FEDERER
Il secondo set stava seguendo la falsariga del primo: break di Federer nel quarto game e via subito fino al 4-1, prima che Chung chiedesse un aiuto al fisioterapista. Gli ha sostituito la medicazione alla pianta del piede sinistro, consumata da ore e ore a scivolare alla Djokovic sui campi bollenti di Melbourne Park, ma l’intervento è servito a poco. Il suo è match è durato solo altri due game, prima dell’amara stretta di mano che ha reso Federer il primo tennista di tutti i tempi a toccare quota trenta finali in un torneo del Grande Slam. Dopo due settimane da favola Chung avrebbe meritato di giocare il match più importante della sua carriera al massimo delle proprie possibilità, ma l’impressione è che l’appuntamento sia solo rimandato. La consistenza mostrata a Melbourne dice lo rivedremo presto nelle fasi finali dei tornei che contano. “Nel primo set – ha detto Federer – non mi sono accorto di nulla, ero concentrato sul mio gioco. Mentre nel secondo ho notato che Chung si muoveva più lentamente. So cosa si prova a lottare con le vesciche, mi è capitato spesso in passato, ed è brutto quando realizzi che in certe condizioni non puoi avere chance. Per evitare di peggiorare la situazione è meglio fermarsi. È bello essere di nuovo in finale, ma non in questo modo”. “Penso che chiunque abbia scritto fra Wimbledon 2012 e l’Australian Open 2017 che Federer era finito debba postare il suo articolo con una dichiarazione di scuse”, ha scritto Ryan Harrison su Twitter. Lo statunitense non è solito brillare per genio, ma stavolta ha ragione. Aver giocato solo un’ora aiuta Federer a cancellare il giorno in più di riposo offerto a Cilic dal tabellone, in vista di una riedizione della finale di Wimbledon. “Marin – ha ricordato Federer – aveva avuto lo stesso problema di Chung. Su questo campo è necessario giocare un tennis aggressivo: lui ha potenza, ci crede e si sente bene. Sarà un bel match”. E quanto a lui? “Io sarei stato contento di vincere un altro Major prima di ritirarmi, e ne ho già vinti due. Vediamo come proseguirò”. I suoi tifosi una mezza idea ce l'hanno già...

AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Semifinali
Roger Federer (SUI) b. Hyeon Chung (KOR) 6-2 5-1 ritiro
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