Statistiche web
Cosimo Mongelli
24 January 2018

Roger, la paura dura un set. Semifinale n.42

L'ottimo stato di forma mostrato da Tomas Berdych in questo Australian Open sembrava un monito per Federer, invece nel loro duello c'è partita solo per un set. Il ceco va a un soffio dal vincerlo, poi smarrisce la bussola. Federer ringrazia e sfiderà Chung: "mi piace molto il suo tennis, ed è bello vedere volti nuovi". Eppure, lui è sempre lì.
Dura la parentesi di un set, l'incontro che permette a Roger Federer di staccare il 43imo biglietto per la semifinale di un torneo del Grande Slam. Parentesi di un set, che ha visto Tomas Berdych vicinissimo a cogliere (almeno) un parziale che nei precedenti confronti su questi campi è stato sempre e solo una chimera, e alla fine lo è rimasto di nuovo, nel KO per 7-6 6-3 6-4. Il pronostico è pressoché chiuso, sin dalla vigilia. Eppure le strade che hanno portato Tomas e Roger a questo incontro di quarti di finale, lasciano qualche spiraglio ad un incontro se non altro combattuto. Il cammino dello svizzero, pur senza lasciare per strada un solo set, è stato costellato da qualche pausa di riflessione e un andamento a marce ridotte. Mentre il ceco ha dato dimostrazione di essere in uno stato di forma se non eccellente, molto vicino ad esserlo. E i primi minuti tutto questo viene confermato: sembra sul pezzo, centrato nella risposta e lascia Federer incollato alla linea di fondo e non gli dà adito di prendere in mano il gioco. Tomas ottiene il break subito, al secondo gioco. Lo conferma d'autorità e arriva al 5-3, con la possibilità di servire per il set. Ma ecco che le certezze del ceco crollano come un castello di carte al cospetto di una tempesta. Va sotto 15-40, rimedia in qualche modo complice anche un falco chiamato e non funzionante che fa inquietare, e non poco, Federer. Non concretizza un set-point e alla quarta palla-break concessa viene infilato da un passante di rovescio dello svizzero che fa implodere la Rod Laver Arena. Tutto in discesa per Federer? Non ancora. Sul 5-6 30-0, decide di regalarsi un altro brivido mettendo a fila due doppi falli e consegnando il secondo set point a Tomas. Ma è da questo momento che cala il sipario, e per il ceco si spegne la luce.
“BELLO VEDERE NUOVI VOLTI”
Federer depenna il pericolo senza difficoltà, si rifugia nel tie-break che domina in lungo e in largo, senza che Berdych possa porre alcuna resistenza. E dei due set successivi c'è ben poco da raccontare. Roger sempre più incisivo in risposta lascia ben poche briciole al suo avversario. L'ultimo afflato di rivalsa nel terzo game del secondo set. La terza e ultima palla-break per il ceco, l'ultima sporadica occasione di mettere in discussione un match che pare segnato. Il ceco, come se non bastasse Roger, viene afflitto anche da qualche acciacco. Interviene il fisioterapista, la sua schiena pare dolorante. Finisce in poco più di due ore. Finisce la dodicesima fatica consecutiva messa a segno da Federer. Che ora, in semifinale, si ritroverà un improbabile quanto insidiosissimo avversario. Quel Hyeon Chung che tanto ha impressionato fin'ora. “Non l'ho mai affrontato, non l'ho visto giocare tante volte ma mi piace moltissimo come si muove, come riesce a scivolare, ha poco da perdere, cercherò di convincermi anche io che sia così”. E sincere sono anche le sue parole riguardo le nuove leve che in questo torneo stanno mietendo risultati e sorprese: “è bello vedere nuovi volti e nuove storie”. Non è parco di complimenti nei confronti dello sconfitto: “sono stato fortunato, potevo perdere il primo set. Ero frustrato e nervoso”. Ma forse sono stati proprio quegli attimi di frustrazione e nervosismo a dare il la alla vittoria.

AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Quarti di finale
Roger Federer (SUI) b. Tomas Berdych (CZE) 7-6 6-3 6-4
© RIPRODUZIONE RISERVATA