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Marco Caldara
10 January 2017

Obiettivo main draw, ma anche prize money

Sorteggiato il tabellone di qualificazione maschile dell’Australian Open 2017, il torneo del Grande Slam più ricco di tutti i tempi. Un record che ai big interessa poco, ma per i “qualificandi” può avere un grande valore. L’Italia è una delle nazioni più rappresentate, con 9 giocatori al via.
Raggiungere il tabellone principale di un torneo del Grande Slam vale molto di più dei punti e del montepremi del primo turno. Per molti giocatori, solitamente abituati a stare nelle retrovie, c’è la possibilità di vivere una settimana in mezzo ai grandi, giocare al meglio dei cinque set come loro, magari su un campo importante e in mondovisione, e sentirsi parte di quel circuito dorato che in molti accarezzano e basta, senza mai riuscire ad afferrarlo a piene mani. Ma è indubbio che anche 35 punti, e soprattutto l’assegno del primo turno facciano molto comodo, specialmente a chi naviga più lontano dai primi 100. È per loro che le cifre record messe in palio dall’Australian Open 2017 sono una notizia: a Djokovic non fa differenza incassare due milioni e mezzo o tre milioni, ma a chi col tennis guadagna a malapena i 50.000 dollari australiani (circa 35.000 euro) in palio per il primo turno fanno gola eccome. Con una cifra simile si può programmare a piacimento mezza stagione, se non di più, e l’ambizione di riuscirci ha reso le qualificazioni degli Slam un appuntamento fondamentale per tutti. Certo, il sogno di giocare in mezzo ai grandi vale il viaggio, ma in quanti si sobbarcherebbero la trasferta più impegnativa – e onerosa – della stagione senza la garanzia di un bel gruzzoletto? La differenza la fa il prize money in costante aumento, anche nelle “quali”, più i servizi incredibili del primo Slam dell’anno: 2.500 dollari per tutti all’arrivo on-site, cinque racchette incordate gratis per match (quando a Wimbledon si può arrivare fino a 40 sterline a telaio per la sola manodopera), hotel pagati e tanto altro. E così l’entry list è ogni anno più selettiva: stavolta ha chiuso al numero 246, con un ex top-10 come Radek Stepanek a guidare il gruppone e un nome che fa sorridere come ultimo ammesso. Si tratta di mister sfortuna Brian Baker, la cui carriera è stata minata più e più volte dagli infortuni. Per una volta la sorte l'ha notato, per un pelo.
LE SPERANZE DI GIANNESSI
Nell’elenco dei 128, che diventeranno in un colpo solo 64, poi 32, poi 16 e sorridenti, l’Italia è uno dei paesi meglio rappresentati, con nove giocatori in gara. Tutti gli aventi diritto non ci hanno pensato un secondo, hanno fatto la valigia e via Doha, Chennai, Sydney o il Challenger di Noumea si sono presentati a Melbourne Park. L’obiettivo è lo stesso per chiunque: qualificarsi, ma guai a pensare che altrimenti il viaggio sia buttato via. Vincere un paio di incontri frutta 16 punti e circa 14.000 euro, vincerne uno solo regala comunque 8 punti e 7.000 euro: un assegno più corposo di quello in palio nella stragrande maggioranza degli oltre cento tornei Challenger sparsi per il mondo. Nessuno degli azzurri è alla prima esperienza Slam: c’è chi cerca la prima qualificazione in carriera come Gaio (subito derby con Vanni), Donati, Napolitano, Giustino o Bellotti, chi come Marco Cecchinato non si è mai qualificato ma qualche Slam l’ha giocato di diritto quando era fra i primi 100, e chi va a caccia del bis consecutivo: Alessandro Giannessi. Dopo aver raggiunto il main draw – e superato anche il primo turno – allo Us Open, lo spezzino ha iniziato l’anno con il piglio giusto e sembra avere concrete chance di raggiungere un’altra volta un posto fra i 128, magari sperando di non dover incrociare di nuovo il futuro vincitore. Grazie alla dodicesima testa di serie non ha uno “spot” impossibile, a partire dal ceco Satral, uno degli ultimi a entrare nel tabellone cadetto. Sembrano avere chance di qualificazione anche Thomas Fabbiano, che parte favorito contro lo statunitense Klahn, e Lorenzo Giustino, spesso in grado di giocarsela a livelli più alti di quanto dica la sua classifica. Più duri i compiti di Cecchinato (subito la stellina Tiafoe), Donati (Kavcic, poi Stepanek), Bellotti, fenomenale a livello Futures ma probabilmente non ancora pronto per un main draw Slam, e Napolitano. Quest’ultimo se la vedrà con l’Isner del futuro: il bombardiere Reilly Opelka, 2 metri e 11 centimetri e prima di servizio a 230 all’ora. Ma il colpo migliore del biellese è proprio la risposta…

IL TABELLONE DELLE QUALIFICAZIONI
NEL FEMMINILE C’È JASMINE PAOLINI
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