CILIC MERITAVA UNA SECONDA CHANCE
“È stato un buon match – ha detto Cilic –
anche se nel secondo set ho avuto un po’ di alti e bassi. Lui ha iniziato a servire meglio e a colpire meglio col diritto, però mentalmente sono stato bravo a rimanere sempre concentrato e a mettergli pressione in ogni punto. Nel terzo gioco del terzo set ho notato che ha lasciato andare un paio di palle, e i suoi movimenti sono diventati più limitati. Ma credo che sia stato decisivo il tie-break del secondo set”. Problemi di Edmund a parte, Cilic ha mostrato di meritare la finale, alzando il livello nel secondo set contro Nadal e mantenendolo anche per tutto il match successivo. Così facendo –
come informa BranchStats –
diventerà uno dei 27 giocatori (uomini) dell’Era Open ad aver giocato la finale in almeno tre dei quattro tornei del Grande Slam. Solo in dieci hanno saputo fare poker, e nell’elenco non figura gente come Becker, Borg, Connors, McEnroe e Sampras. “Fisicamente – ha continuato Cilic – mi sento davvero bene, nel match con Nadal al quinto set avevo ancora tanta energia, e ora ho due giorni di riposo che mi daranno un ulteriore aiuto”. Un piccolo vantaggio nei confronti del vincitore del duello fra Federer e Chung, in campo 24 ore dopo di lui. Il pronostico dice che dovrebbe essere lo svizzero, lo stesso avversario della sconfitta a Wimbledon. “
Gioca sempre in maniera aggressiva – chiude Cilic –,
serve bene e colpisce la palla presto, ma se riesco a giocare il tennis che voglio penso di poter competere alla pari”.
L’augurio è che stavolta la sfortuna non gli metta i bastoni fra le ruote, dopo che ai Championships dovette arrendersi praticamente ancora prima di scendere in campo, a causa di alcune fastidiose vesciche sotto ai piedi che gli impedirono di muoversi a dovere. Meritava un’altra chance, e se l’è presa.
AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Semifinale
Marin Cilic (CRO) b. Kyle Edmund (GBR) 6-2 7-6 6-2