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Marco Caldara
27 January 2018

Quella domanda che non le faranno mai più

PAROLA ALLA VINCITRICE - Caroline Wozniacki si presenta in conferenza stampa con un sorriso a 32 denti: "la mia carriera era splendida anche senza questo titolo, ma essere qui da vincitrice Slam e numero uno del mondo è qualcosa di speciale". Sul match dice che l'ha aiutata vedere un'avversaria più stanca di lei, e sul futuro lascia aperta ogni porta.
Finalmente non mi faranno più quella domanda”. Era tanto tempo che Caroline Wozniacki aspettava di dirlo, e di sedersi finalmente al tavolo del media centre da vincitrice di un torneo del Slam. Magari ora inizieranno a chiederle a ripetizione quando arriverà il suo secondo titolo, ma tutto ciò che sarà in grado di prendersi da adesso in avanti sarà solo qualcosa in più. L’importante era vincere almeno un Major e lei se l’è preso, dopo una lunga attesa che col senno di poi è servita a rendere il traguardo ancora più piacevole. “Se devo essere onesta – ha detto in conferenza stampa – penso di aver avuto una carriera incredibile anche prima di questo titolo, e credo ci siano un sacco di giocatrici che avrebbero voluto essere comunque nella mia stessa posizione. Tutto ciò che mi sono sempre detta è che solo io sapevo veramente quanto impegno e quanta dedizione ho messo nella mia carriera, e che se fosse arrivato un titolo Slam sarebbe stato positivo, altrimenti pazienza. Sapevo di averci provato con tutta me stessa e sarei stata comunque contenta. Ovviamente, ora che ce l’ho fatta, averlo vinto è qualcosa di incredibile, come tornare al numero uno del mondo. Per me è un momento speciale”. E pensare che la sua carriera sembrava tramontata due anni fa, quando aveva perso contatto col tennis di vertice, invece, di colpo, è rinata. “Non ho mai smesso di crederci, anche se quando un’atleta incontra tante difficoltà è normale che si chieda se riuscirà mai a tornare al massimo delle proprie potenzialità. Penso fosse solo una questione di problemi fisici. Non ti senti bene, inizi a perdere contro giocatrici con cui non pensi di poter perdere, e la situazione diventa frustrante. Ma in allenamento mi sentivo alla grande anche allora, e con la semifinale dello Us Open sono ripartita. Da allora ho giocato ad alti livelli con grande continuità, ed essere qui oggi, da campionessa dell’Australian Open dopo che qualche giorno fa ero praticamente già eliminata, è qualcosa di speciale”.
“FUTURO? CI DEVO PENSARE”
In finale Caroline è riuscita a cambiare passo sul 3-4 del terzo set, proprio nel momento in cui per la prima volta in tutto il match è stata costretta a inseguire. “Non ero nervosa. Ho pensato alle possibilità che mi ero lasciata scappare, ma la mia avversaria stava giocando alla grande e ho pensato che magari semplicemente non sarebbe stato il mio giorno. Penso che oggi la vittoria sarebbe potuta andare da entrambe le parti, ma sono riuscita a restare tranquilla. Ero più agitata alla vigilia del match, mentre quando sono entrata in campo ero molto calma, una situazione che ha sorpreso anche me”. Di sicuro l’ha aiutata nelle fasi calde, quando a farla da padrona è stata la stanchezza. “Ho cercato di non pensarci troppo. Ogni volta che mi sentivo esausta guardavo dall’altra parte della rete, e vedevo un’avversaria che stava esattamente come me, se non peggio. Sicuramente mi ha aiutato l’esperienza. Una giocatrice migliora in continuazione, prova a essere migliore anche nel gioco. Invecchiando aumenta l’esperienza, la consapevolezza, e questo mi ha aiutato. Mi dispiace per Simona: sapevamo che al termine della giornata una di noi due sarebbe stata estremamente felice, e l’altra molto delusa. Ho cercato di non pensare troppo a come mi sarei sentita in caso di vittoria, tenendo ben presente anche l’altro scenario. Ho cercato di pensare alla sfida come se fosse un match normale, ed è andata bene”. E ora che ha vinto il tanto atteso Slam ed è tornata numero uno, che intenzioni ha? “Andrò a casa, dormirò con Daphne (il trofeo, intitolato a Daphne Akhurst, ndr) e mi godrò questo momento. Non voglio pensare troppo in là”. Nella domanda posta in conferenza stampa era specificata la parola “ritiro”, ma lei ha finto di non accorgersene. Come a voler lasciare aperta ogni porta, ora che l’apice della sua carriera l’ha finalmente raggiunto.
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