Marco Caldara
16 January 2017

Primi lampi azzurri a Melbourne Park

AUSTRALIAN OPEN - Paolo Lorenzi e Andreas  Seppi sfruttano a dovere il sorteggio favorevole, centrando il secondo turno dopo due match simili. Il toscano si fa trascinare al quarto da Duckworth ma non perde l’attenzione; Seppi si traveste da “aceman”, ne spara ben 34 e doma Mathieu. Sfortunato Vanni: contro Berdych si fa male nel primo set e deve ritirarsi.
La sentenza dell’urna di Melbourne non lasciava alternative: vincere o vincere. E Paolo Lorenzi ha vinto, ribadendo che o l’avversario è più forte, o lui un modo per spuntarla lo trova sempre, anche se non sembra al 100%, si fa trascinare al quarto set nonostante un paio di match-point e per lunghi tratti pare decisamente più provato del rivale. È andata così al primo turno dell’Australian Open 2017, contro James Duckworth, 24enne di Sydney numero 107 mondo, che non sarà un fenomeno ma è pur sempre un australiano in Australia, e che prima del match aveva anche vinto più incontri Slam di Lorenzi, malgrado undici anni in meno. “Paolino” ha pareggiato il conto imponendosi per 6-4 7-6 6-7 6-4, sotto il sole del Campo 8, l’occhio vigile di Lleyton Hewitt (che l’ultimo match in carriera l’ha vinto proprio con Duckworth, dodici mesi fa) e i cori incessati di una ventina di Fanatics gialloverdi, ricaricabili a medie di birra gelate. Non proprio le condizioni ideali per giocare il proprio miglior tennis. Lorenzi l’ha trovato a tratti, usando prima la sua superiorità di ritmo per portarsi avanti di due set, grazie a un tie-break giocato con una precisione da chirurgo, la professione scelta per lui anni fa da papà Marco, che invece si è rassegnato – si fa per dire – ad avere un figlio numero uno d’Italia. Poi, quando la sfida è entrata in lotta, il 35enne di Siena ha usato esperienza, cervello e tattica, cercando sempre di fare le scelte giuste per risparmiare energie preziose. Dalla fine del secondo set in avanti è parso molto più stanco del rivale, ma ha stretto i denti ed è riuscito a rimanergli sempre aggrappato. Duchworth ha fatto tanto affidamento sul diritto, raccogliendo splendidi vincenti ma anche tanti erroracci: sul 6-5 per Lorenzi ha rischiato la frittata, quando con un paio di gratuiti ha consegnato due match-point. Però è stato bravissimo a cancellarli entrambi, si è rifugiato al tie-break e ha aggiunto un altro set al suo Australian Open. Ma è stato l’ultimo. Con un doppio fallo sul 2-2 ha perso la battuta, Lorenzi non ha più concesso nulla e ha chiuso alla grande: servizio, diritto vincente, stretta di mano e via a dare cinque e polsini a un paio di italiani che hanno gridato per lui per 3 ore e 15 minuti. Per la seconda volta in carriera, dopo il 2015, supera un turno all’Australian Open: al secondo round trova Viktor Troicki, che l’ha appena sconfitto facilmente a Sydney. Ma attenzione: all’esordio a Melbourne Park il serbo ha dovuto giocare cinque set con Dzumhur, e la lunga distanza può agevolare “Paolino”.
SEPPI DÀ SEGNALI DI RISVEGLIO
Praticamente identica la vittoria di Andreas Seppi, che ha domato per 6-4 7-6 6-7 7-5 il francese Paul Henri-Mathieu. Avendo iniziato la preparazione invernale solo a dicembre, dopo il lungo viaggio di nozze, Andreas è stato l’unico dei nostri a non giocare alcun torneo in preparazione, ma la prima uscita ha detto che si è presentato a Melbourne in buonissime condizioni. Ha giocato un match lineare, solido, senza particolari passaggi a vuoto e con una nota molto interessante, che potrebbe servirgli parecchio: il servizio. Aiutato da un Campo 19 particolarmente rapido (la sensazione è che i “campetti” siano tutti più veloci rispetto al passato) ha sparato la bellezza di 34 ace, probabile record della sua carriera, sfruttando a dovere un sorteggio che gli ha consegnato un avversario da battere. Il francese ha avuto una carriera migliore della sua, e gli sta pure davanti in classifica, ma quei due anni in più contano eccome. Dopo due set precisi, l’altoatesino non è riuscito ad “ammazzare” il match nel terzo, mancando un paio di chance, e nel tie-break è sempre stato costretto a rincorrere. Ma ha messo le cose a posto nel quarto: ha sfiorato il break in apertura, l’ha trovato sul 5-5 e ha chiuso senza esitare. In premio avrà Nick Kyrgios, che ha piallato in 84 minuti (6-1 6-2 6-2) il malcapitato portoghese Gastao Elias. Pensando a Seppi e Kyrgios, non può non tornare in mente la sfida di due anni fa, quando dopo aver battuto Roger Federer l’altoatesino arrivò prima a un set e poi addirittura a un solo punto dal suo primo quarto di finale in un torneo del Grande Slam, giocando un match a tratti strepitoso. Non bastò: Nick cancellò il match-point nel quarto set col servizio, e andò a vincere 5-7 4-6 6-3 7-6 8-6. Difficile pensare che Seppi possa ripetersi, più lecito sperare che il successo con Mathieu possa lanciarne la stagione del riscatto dopo le mille difficoltà del 2016, o almeno un’annata degna di un giocatore che non merita di galleggiare appena dentro i primi 100 del mondo. Deve invece salutare al primo turno Luca Vanni, sfortunatissimo nel match contro Tomas Berdych. Sul 4-1 del primo set, nel colpire una pallina l'aretino ha sentito un dolore all’adduttore della gamba destra. Ha provato a tenere duro qualche punto, perdendo 6-1 la prima frazione, ma dopo l’intervento del fisioterapista ha capito che non sarebbe riuscito a continuare, ritirandosi dopo i primi due punti del secondo set per non aggravare la situazione. In attesa di accertamenti, a occhio e croce non pare nulla di grave, ma resta l’amarezza per un match vanificato dalla sfortuna. Difficilmente il buon “Lucone” avrebbe raccolto chissà cosa, però la sua prima contro un top-10 meritava di giocarsela fino in fondo. 

AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Primo turno
Andreas Seppi (ITA) b. Paul-Henri Mathieu (FRA 6-4 7-6 6-7 7-5
Paolo Lorenzi (ITA) b. James Duckworth (AUS) 6-4 7-6 6-7 6-4
Tomas Berdych (CZE) b. Luca Vanni (ITA) 6-1 ritiro
© RIPRODUZIONE RISERVATA