Marco Caldara
09 November 2018

A Djokovic il "bentornato" dei colleghi

Djokovic fa doppietta negli ATP Award: oltre al premio di n.1 di fine anno, il serbo viene (giustamente) votato dai colleghi per il "Comeback of the Year". A Tsitsipas e De Minaur i premi "most improved" e "newcomer". Federer resta il preferito dei fans, per il 16° anno consecutivo. Tornei: i migliori (per categoria) sono Indian Wells, Queen's e Stoccolma.
Nadal nel 2013, Del Potro nel 2016 (e nel 2011), Federer nel 2017 e Djokovic quest’anno. Almeno una volta, tutti i campioni del tennis contemporaneo sono stati costretti a tirare una riga e ripartire, come riuscito a meraviglia a Novak Djokovic nel 2018. A pochi giorni dal suo ritorno in vetta alla classifica mondiale, che gli varrà il premio di numero uno del mondo di fine stagione, il campione di Belgrado è stato l’unico a ricevere due “statuette” degli ATP World Tour Awards, visto che – come ampiamente prevedibile – è stato votato dalla maggior parte dei colleghi per il premio di Comeback Player of The Year. Quello che ha fatto è semplicemente incredibile: prima degli Internazionali d’Italia aveva un bilancio di 6 vittorie e 6 sconfitte, poi ha vinto 43 dei successivi 48 incontri disputati, conquistando due Slam e due Masters 1000 e volando dal n.22 di Roma al ritorno sulla poltrona più ambita del tennis internazionale. Finirà l’anno al numero uno per la quinta volta (dopo 2011, 2012, 2014 e 2015), tante come Federer e Connors, tutti dietro al solo Pete Sampras (6). “Nole” riceverà i suoi due premi durante le ATP Finals, così come il suo coach Marian Vajda, meritatamente premiato dai colleghi come “coach dell’anno”. Lui il 2018 non l’ha nemmeno lavorato per intero, visto che è tornato sulla panchina di Djokovic solo ad aprile, ma ai due è bastato ben poco per ricostruire l’alchimia vincente di un tempo. Vajda succede a Magnus Norman (Wawrinka) e Neville Godwin (Anderson), in un premio nato nel 2016 e che quest’anno vedeva fra i cinque candidati anche il nostro Simone Vagnozzi, uno degli artefici dell’incredibile esplosione di Marco Cecchinato. Battere Vajda era praticamente impossibile, ma per il coach ascolano, alle prime armi a certi livelli, è già un bel riconoscimento essere stato inserito fra i cinque, insieme a De Witt, Moya e Prieto.
FEDERER RESTA IL PREFERITO DAI TIFOSI
Anche lo stesso Cecchinato era in lizza per un premio, quello di “Most Improved Player”, che però i giocatori hanno deciso di assegnare a Stefanos Tsitsipas, capace di iniziare l’anno da numero 91 e chiuderlo da numero 15, con 41 successi e l’intenzione di mettere la ciliegina sulla torta alle Next Gen ATP Finals. Finisce a Milano anche il premio di Newcomer of the Year, che da qualche stagione era stato denominato “Star of tomorrow”, salvo poi tornare al suo nome originale. A vincerlo, giustamente, Alex De Minaur, che addirittura a gennaio era fuori dai primi 200 e a soli 19 ha bruciato le tappe, diventando numero uno d’Australia e numero 31 ATP. Alla coppia Marach/Pavic il premio di miglior coppia dell’anno (stabilito dal ranking di fine anno), a Mike Bryan e Jack Sock quello di duo preferito dal pubblico, vinto dai gemelli Bryan sin dalla sua fondazione (2005) e quest’anno invece diviso da Mike con Sock, mentre Bob è ancora alle prese con un infortunio all’anca. Naturalmente, in singolare lo stesso premio è finito di nuovo nelle mani di Roger Federer, che quando a decidere è l’applausometro resta di gran lunga il numero uno del mondo. Lo svizzero si è guadagnato il premio di “fans' favourite” per il sedicesimo anno consecutivo, ma stavolta (a differenza di altre 13) non è riuscito ad accoppiarlo allo Sportmanship Award, intitolato al suo ex coach Stefan Edberg. Come nel 2010 gliel’ha strappato il suo eterno rivale Rafael Nadal, più votato dai colleghi. Il riconoscimenti per i giornalisti è andato a Sue Barker della BBC, mentre l’Arthur Ashe Humanitarian of the Year ha premiato l’ex top-5 Tommy Robredo e la sua fondazione benefica, che incoraggia la pratica dello sport (tennis in carrozzina in primis) nelle persone colpite da disabilità fisica. Al BNP Paribas di Indian Wells, per il quinto anno di fila, il premio di miglior Masters 1000; al Queen’s (premiato per la quinta volta negli ultimi sei anni) quello di miglior ATP 500; mentre l’ATP 250 preferito dai giocatori è quello di Stoccolma. Nel 2016 in Svezia dovettero dividere la gioia con Winston Salem, due anni dopo possono festeggiare da soli.

TUTTI I PREMI DELL’ATP
ATP World Tour No. 1: Novak Djokovic
Comeback Player of the Year: Novak Djokovic
ATP World Tour No. 1 Doubles Team: Oliver Marach e Mate Pavic
Most Improved Player of the Year: Stefanos Tsitsipas
Newcomer of the Year: Alex De Minaur
Stefan Edberg Sportsmanship Award: Rafael Nadal
Arthur Ashe Humanitarian of the Year: Tommy Robredo
ATP Coach of the Year: Marian Vajda
ATPWorldTour.com Fans' Favourite (singolare): Roger Federer
ATPWorldTour.com Fans' Favourite (doppio): Mike Bryan e Jack Sock
Ron Bookman Media Excellence Award: Sue Barker
ATP World Tour Masters 1000 Tournament of the Year: BNP Paribas Open (Indian Wells)
ATP World Tour 500 Tournament of the Year: Fever-Tree Championships (Queen’s Club)
ATP World Tour 250 Tournament of the Year: Intrum Stockholm Open (Stoccolma)
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