UN GESTO CORAGGIOSO
“Sono spaventato - ha detto Binaghi alla Gazzetta – perché è un'ipotesi davvero reale e sarebbe l'evento extra-calcio più importante mai ospitato dall'Italia negli ultimi 60 anni”, ovvero dalle Olimpiadi romane del 1960. Non è esattamente così: con tutto il rispetto per il tennis, le Olimpiadi Invernali svoltesi proprio a Torino nel 2006 sono state un'altra cosa. Anche i recenti mondiali di pallavolo hanno richiesto una complessità organizzativa maggiore rispetto a quella che sarebbe necessaria per il tennis. E non si può ignorare il Gran Premio di Formula 1 a Monza, capace di radunare circa 200.000 persone in appena tre giorni. Al di là di questo, sarebbe un evento straordinario per l'Italia e rappresenterebbe il lascito di Binaghi alla Federazione Italiana Tennis, visto che la sua presidenza non potrà andare oltre il 2024 (a proposito: a fine mese si conoscerà il candidato del centrodestra per le elezioni in Sardegna. Binaghi è nella lista dei papabili, ma pare che Christian Solinas abbia aumentato il margine). Annunciare la candidatura è un atto coraggioso perché espone all'inevitabile delusione in caso di mancata assegnazione. Ma la FIT non è mai stata “timida” in questo senso. Fu proprio Binaghi, anni fa, il primo a informare che l'ATP guidata da Brad Drewett aveva varato il concetto di “Mini Slam” e che uno tra Roma e Madrid sarebbe diventato il più importante torneo sul rosso prima del Roland Garros. Gli altri attori scelsero un profilo più basso, poi il principio di Mini Slam è via via sfumato con la morte di Drewett e l'atteggiamento prudente del suo successore, che non ha quasi messo mano al calendario. Ma se adesso non si parla più di Mini Slam, è legittimo sognare il Masters. L'impianto non è un problema: vi abbiamo già descritto le caratteristiche del PalaAlpitour, perfette per una manifestazione del genere. L'impianto è stato realizzato tra il 2003 e il 2005 in vista delle Olimpiadi e potrebbe garantire una capienza simile a quella (17.500) della 02 Arena di Londra. Qualcuno ha storto il naso pensando alla dimensione internazionale di Torino. Per un evento del genere ci si aspetterebbe una metropoli: la storia del Masters, tuttavia, ci insegna che non è vero: con i suoi 900.000 abitanti, la capitale sabauda supererebbe alcune città che in passato hanno ospitato il Masters: Stoccolma, Boston, Francoforte, Hannover e Lisbona. Insomma, la grandezza della città non è sempre un fattore nella scelta. E allora, il “pacchetto completo” offerto da Torino potrebbe essere competitivo. Tra un mese sapremo se il primo scoglio è stato superato, mentre l'annuncio della nuova sede sarà effettuato a marzo, durante il torneo di Indian Wells.