Marco Caldara
07 February 2018

Vince Baghdatis, ma Caruso piace sempre di più

Buon match di Salvatore Caruso all'ATP 250 di Sofia: ripescato come lucky loser dopo il forfait di Kukushkin, il 25enne siciliano gioca a viso aperto per quasi due ore contro Marcos Baghdatis, sul Centrale. Si arrende per 7-6 6-3 con un pizzico di amarezza per il primo set, ma l'atteggiamento è sempre ammirevole. Nel suo tennis ci sono le premesse per un ottimo 2018.
La prima vittoria nel circuito ATP di Salvatore Caruso deve aspettare ancora, ma l’impressione è passettino dopo passettino sia sempre più vicina. La classifica dice che per stare con continuità fra i grandi serve ancora uno step, forse il più complicato, ma i risultati recenti del 25enne di Avola infondono fiducia. All’Australian Open si è guadagnato il tabellone principale e ha sfiorato il colpaccio, andando avanti di due set contro Malek Jaziri, mentre all’ATP 250 di Sofia ha giocato un buonissimo match contro Marcos Baghdatis, combattendo a viso aperto e obbligando il cipriota a stare in campo 1 ora e 43 minuti per imporsi 7-6 6-3. Fra giocare alla pari e vincere la differenza è spesso enorme, ma è costruita anche su tanti piccoli dettagli, nei quali l’esperienza gioca un ruolo fondamentale. Per questo è importante programmarsi con ambizione per provare ad accumularne il più possibile. Il siciliano lo sta facendo bene: il suo ranking avrebbe consigliato di optare per il Challenger di Budapest, invece le belle prestazioni di Melbourne gli hanno suggerito di continuare col circuito maggiore, e andare in Bulgaria a giocare le qualificazioni. Il suo torneo era finito lunedì: dopo una buona vittoria con Luca Vanni si è arreso in tre set a Martin Klizan, ma il forfait dell’ultimo minuto di Mikhail Kukushkin, provato dalle fatiche della Coppa Davis, ha aperto le porte del main draw a un lucky loser. La sorte ha scelto il suo nome e l’ha spedito sul Centrale a giocarsi il suo quarto match in carriera nel circuito maggiore, contro un ex top-10 e finalista Slam, che a certi livelli di partite ne ha vinte ben oltre 300. Una superiorità che si è vista nei momenti importanti, ma che Caruso ha contrastato bene, tanto da potersi permettere qualche rimpianto per come è andato il primo set.
OTTIME BASI PER UNA BUONA STAGIONE
Fra i due è partito meglio l’azzurro, che approfittando delle difficoltà al servizio di Baghdatis è andato subito avanti 3-1, giocando un tennis ordinato e senza prendersi troppi rischi. L’allievo di Paolo Cannova non ha un colpo in grado di far davvero male, ma si difende e contrattacca bene, ha irrobustito molto il servizio, ha un’ottima visione di gioco e specialmente sui campi veloci riesce ad appoggiarsi ai colpi dell’avversario. L’ha fatto anche con Baghdatis, ma era scontato che prima o poi l’avversario avrebbe alzato il livello, e ci è riuscito nel sesto game, con un aiutino del siciliano. In balia del servizio ballerino ci è finito “Salvo”, che ha commesso tre doppi falli e restituito il break, ma non si è perso d’animo, continuando a fare il suo gioco, senza badare troppo al punteggio. Una tattica che l’ha portato fino al tie-break, perso fondamentalmente per un solo punto, il settimo. Baghdatis si è armato di pazienza e profondità, l’ha spinto a giocare due metri fuori dal campo e ha raccolto l’errore sufficiente per scappare via. È successo più o meno lo stesso nel terzo game del secondo set: il 32enne di Limassol ha deciso che era il momento di provare ad allungare e ce l’ha fatta, ma prima di portare a casa il match ha dovuto lottare ancora una buona mezz’ora. Perché Caruso gli è rimasto appiccicato, continuando a giocare il suo tennis: con quella tattica stava facendo partita e quella ha portato avanti, spinto dal solito ammirevole atteggiamento positivo, sperando passasse una chance per rientrare. Se l’è costruita nel sesto game, ma Baghdatis gli ha detto di no facendo un mezzo miracolo col diritto incrociato e poi non gli ha più dato chance, fino a festeggiare baciando il campo della Arena Armeec. Tuttavia, Caruso è uscito comunque a testa alta, ed era importante confermare subito le sensazioni positive di Melbourne. Le basi gettate per il 2018 sono più che buone, ora c’è da costruire tutto il resto.

ATP 250 SOFIA – Primo turno
Marcos Baghdatis (CYP) b. Salvatore Caruso (ITA) 7-6 6-3
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