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Marco Caldara
03 March 2018

Continuità Fognini: dominato Cuevas, è finale

Il regno paulista di Pablo Cuevas cade sotto i colpi di uno splendido Fabio Fognini, che lo fa fuori in appena 71 minuti di gioco. Non deve nemmeno strafare: fa valere la sua superiorità, la spunta 6-4 6-2 e si regala la quindicesima finale ATP in carriera. In soli cinque tornei ha già messo insieme 600 punti: un rendimento che fa pensare (di nuovo) in grande.
Specialmente sulla terra battuta, può capitare che 3 ore e 28 minuti servano per vincere un solo incontro, mentre Fabio Fognini se le è fatte bastare per portarne a casa tre, e conquistare la finale all’ATP 250 di San Paolo. L’ha fatto in grande stile, vincendo sempre senza correre rischi e soprattutto spodestando il Re del Brasil Open Pablo Cuevas, che aveva vinto le ultime tre edizioni del torneo e nella città brasiliana era in serie positiva da quindici incontri. Sembrava non dovesse perdere mai, invece il suo feeling incredibile è crollato contro la stessa versione di Fognini vista nei due giorni precedenti, semplicemente troppo forte per gli avversari. Fabio ha faticato giusto all'inizio del primo match, finendo sotto per 4-1 contro il portoghese Domingues, ma non appena ha preso confidenza con gli unici campi in terra indoor dell’intero calendario ATP, il numero uno azzurro ha messo una marcia insostenibile per tutti. E non l’ha più scalata, conquistando la sua quindicesima finale in carriera nel Tour. Venerdì aveva rifilato un secco 6-4 6-2 a Garcia Lopez, e con lo stesso punteggio ha fatto fuori anche Cuevas, in due incontri fotocopia. “Ci conosciamo bene e lui sa come vincere qui, ma dovrò concentrarmi solo sul mio tennis”, aveva detto Fabio alla vigilia, e l’ha fatto alla perfezione, regalandosi un dominio tale da non lasciare nemmeno troppo spazio alle emozioni. Può sembrare un male, invece è l’esatto opposto e diventa la prova regina della superiorità che l’azzurro sta mostrando al Ginasio do Ibirapuera, dove in passato avevano già trovato gloria Filippo Volandri, Paolo Lorenzi e Luca Vanni. Tutti e tre sono arrivati in finale, ma nessuno è riuscito ad alzare al cielo il trofeo, possibilità che Fognini si giocherà da favoritissimo nel pomeriggio italiano di domenica (ore 16.30, diretta SuperTennis), contro uno fra l’argentino Horacio Zeballos e il cileno Nicolas Jarry, uno dei protagonisti inattesi di questa “Gira Sudamericana”.
UNA CONTINUITÀ MAI VISTA PRIMA
Contro Cuevas, Fognini ha fatto sembrare tutto talmente facile che non c’è nemmeno troppo da raccontare. È stato il primo a concedere una palla-break, sull’1-2, ma l’ha cancellata con un buon servizio, nel game seguente è stato lui a togliere il servizio a Cuevas (risalendo da 40-15 sotto) e poi si è limitato a controllare, facendo sempre la cosa giusta. Una gestione sinonimo di grande tranquillità interiore, forgiata dalle tante vittorie – già tredici – ottenute nei primi due mesi dell’anno. Fognini non ha avuto bisogno di inventarsi nulla di particolare: era superiore nel ritmo, ha raccolto tanti punti nella diagonale destra, ed è lì che si è rifugiato quando ha avuto bisogno di andare a prendersi i punti importanti. Cuevas gli ha dato una mano non trovando la brillantezza che l’aveva accompagnato nel suo personalissimo tris paulista, ma l’azzurro è stato bravissimo a chiudergli tutte le porte, e fargli capire che per vincere oggi servivano armi di cui il sudamericano non dispone. Il messaggio è arrivato forte e chiaro, visto che sotto per 5-1 Cuevas ha completamente mollato la presa, inventandosi un paio di soluzioni a solo beneficio de pubblico. Fognini si è lasciato un tantino distrarre dalla situazione, finendo sotto 15-40 al momento di servire per chiudere, ma è rimasto freddo e con un ace ha chiuso la sua terza semifinale dell’anno, la 32esima in carriera (curiosamente – come informa BranchStats – era arrivata al Brasil Open anche la prima, dieci anni fa a Costa do Sauipè). Ciò che conta è che a questo punto dell’anno non ne aveva mai raggiunte così tante (il suo record stagionale è di cinque: 2012, 2014 e 2017), segno non solo di una condizione di forma importante, ma anche di una continuità mai vista prima. È sempre stata il suo limite: se avesse trovato sul serio la ricetta per risolvere il problema, il ritorno fra i top-20 potrebbe essere soltanto l’inizio.

ATP 250 SAN PAOLO – Semifinale
Fabio Fognini (ITA) b. Pablo Cuevas (URU) 6-4 6-2
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