DUE TORNEI PER CHIUDERE IN BELLEZZA
Sconfitta a parte, Berrettini è stato comunque bravo a fare la sua partita, non dando peso a qualche provocazione del ceco.
Rosol non ha perso l’occasione per mostrare di non essere esattamente il giocatore più simpatico del Tour, come tre anni fa Andy Murray gli fece notare durante un match a Monaco di Baviera, ma l’azzurro ha aspettato la fine del match per un breve – e pacato – scambio di vedute, non lasciandosi condizionare durante il duello. L’ennesima testimonianza di una maturità che è alla base della sua esplosione, e sembra destinata a portarlo ben più lontano della 52esima posizione occupata quest’oggi nel ranking ATP, la migliore della sua carriera.
Ciò che conta è che dopo l’exploit di Gstaad l’azzurro abbia confermato immediatamente di poter giocare con continuità a certi livelli, tanto da avere chance concrete di chiudere la stagione fra i primi 50 del mondo. Basterà raccogliere una ventina di punti da qui all’off-season e il gioco è fatto, anche se il risultato avrebbe giusto un po’ di valore a livello statistico e poco altro. Per il resto, a meno di sorprese nell’ultimissimo scampolo di stagione, se ne riparlerà il prossimo anno. Al 2018 del ragazzone romano restano due tornei:
giocherà le qualificazioni a Vienna (ammesso che non entri nel main draw a Basilea, ma è il sesto fuori) e poi a Parigi Bercy, prima di fare probabilmente qualche comparsata nella Serie A1 italiana, col suo Circolo Canottieri Aniene, campione in carica. In attesa di trovarlo come protagonista, il club romano si gode il suo coach Vincenzo Santopadre, incurante del tempo che passa. Ieri, a 47 anni suonati, Santopadre ha firmato in doppio il punto che ha dato ai laziali il successo per 4-2 nella trasferta al Tc Genova.
ATP 250 MOSCA – Primo turno
Lukas Rosol (CZE) b. Matteo Berrettini (ITA) 6-3 4-6 6-4