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Cilic vince, Raonic cresce

Marin Cilic vince la battaglia dei servizi con… la risposta, e si aggiudica il titolo dell’ATP 250 di Istanbul. Per il decimo anno consecutivo il croato vince almeno un torneo del Tour: salirà al numero 7 ATP. Settimana comunque positiva per Raonic, alla prima finale in carriera sul rosso. Non è ancora al top, ma non ha fretta: dovrà esserlo per l’arrivo dell’erba.
Le alternative erano due: o vinceva il servizio, in una battaglia a suon di cannonate fra due dei migliori battitori del circuito, o vinceva la risposta, di colui che sarebbe stato in grado di rimettere in campo più palle possibili. Un compito, il secondo, che nella finale dell’ATP 250 di Istanbul è riuscito meglio a Marin Cilic, che ha superato per 7-6 6-3 Milos Raonic e messo in bacheca il suo diciassettesimo titolo in carriera. Non è il più importante, ma è solo il secondo sulla terra battuta, che gli permette di tornare al numero 7 del ranking ATP e soprattutto di festeggiare un piccolo record comune solamente a pochi: dal 2008 in avanti (anno del suo primo successo) ha vinto almeno un titolo in ogni stagione. Col 2017, iniziato molto male ma curiosamente migliorato con l’arrivo di quella che dovrebbe essere la superficie meno indicata per il suo tennis, il 29enne nativo di Medjugorje ha fatto dieci, vincendo per la prima volta in Turchia, dove col successo nei quarti di finale ha anche tagliato il traguardo delle 400 vittorie in carriera. Contro Raonic ha vinto di continuità, mostrando un tennis non solo aggrappato al servizio e difendendo tutte le sette palle-break concesse, ma soprattutto riuscendo nel compito fallito da tutti gli altri avversari incontrati da Milos nel corso della settimana: strappargli la battuta. Non ci è riuscito nel primo set, ma nel tie-break ha allungato già sul 2-2, mentre ce l’ha fatta nel secondo, dopo 44 turni di servizio tenuti consecutivamente dal canadese. Milos gli ha dato una mano commettendo due doppi falli di fila, lui è riuscito a rispondere (bene) sul 15-40 e un erroraccio di Raonic col back di rovescio gli ha consegnato un break dal sapore di vittoria.
"HO RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI"
In quella che è stata solamente la quarta finale del 2017 (su 28 tornei sin qui giocati) con di fronte due top-10, Raonic ha pagato il solito problema sul rosso, quello che prima di Istanbul non gli aveva mai permesso di arrivare in finale: gli spostamenti quando lo scambio si allunga. Se l’allievo di Riccardo Piatti non riesce a trovare il vincente coi primi 2 o 3 colpi (e sulla terra è chiaramente molto più complicato che sul duro) inizia ad andare in apnea e ogni palleggio diventa molto molto complicato. Tuttavia, la finale raggiunta è comunque un segnale molto incoraggiante, non solo perché – come accennato – è la prima in carriera sul rosso, ma anche perché il nordamericano era al rientro dopo i problemi al bicipite femorale che lo tenevano ai box dal Masters 1000 di Miami. Nel corso del match ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema al gomito, ma non è parso nulla di grave. “Non ho servito al meglio – ha detto Raonic – perché ho faticato a trovare continuità, e ho colpito un po’ più piano del solito. Ma ho provato comunque a fare il massimo. Un applauso a Marin per l’ottimo match”. Comunque più che positivo il bilancio della sua settimana. “Ho giocato un buon tennis e ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato. Non sono riuscito a centrare l’ultimo, ma ho acquisito maggiore consapevolezza su come giocare sulla terra battuta”. L’importante, in questo momento, è ritrovare le giuste sensazioni per vincere un buon numero di incontri sulla terra, e presentarsi in grandi condizioni al via della stagione sull’erba. Lì sì che sarà atteso al varco, per provare di nuovo quell’assalto al titolo di Wimbledon fallito solo in finale nella passata stagione.

ATP 250 ISTANBUL – Finale
Marin Cilic (CRO) b. Milos Raonic (CAN) 7-6 6-3
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