Il KO di Fognini lascia tanto amaro in bocca, sia per come è arrivato sia perché ha fatto sfumare un derby che avrebbe garantito all’Italia almeno un semifinalista, ma per Paolo Lorenzi non è una cattiva notizia. Visto il rendimento di Fognini nelle sfide tricolori, che dal 2010 l’hanno visto vincere sempre a parte un paio di casi nei quali non era al 100% (compreso il duello dello scorso anno con Lorenzi a Monte Carlo),
è meglio trovarsi di fronte Kuznetsov, comunque pericoloso ma più facile da imbrigliare nel tennis del toscano, oggi a segno per 6-4 3-6 6-3 contro Sergiy Stakhovsky, entrato in tabellone come lucky loser e poi doppiamente fortunato ad approfittare del ritiro di Florian Mayer nel corso del secondo set. Malgrado il suo tennis d’attacco si adatti molto meglio alle superfici veloci, l’ucraino ha tenuto in campo l’azzurro per oltre due ore, in un match tanto combattuto quanto avaro di break.
Ce n’è stato solamente uno per set, e per fortuna di Lorenzi l’ultimo l’ha trovato lui, scappando subito sul 3-0 nel parziale decisivo grazie a un terribile smash del rivale, spedito in rete da pochi passi. Così, mentre Fognini cercherà la prima vittoria della stagione sulla terra solo a Madrid (dove al suo fianco tornerà Franco Davin), e Andreas Seppi ne ha ottenuta giusto una a Barcellona, “Paolino” è già a quota cinque incontri vinti, e andrà a caccia della seconda semifinale del suo 2017. A livello ATP ne ha giocate solamente quattro: un dato che la dice lunga sulla portata del risultato che lo attende.
Negli ultimi anni, la sua splendida crescita ci ha insegnato che molto raramente perde contro avversari di livello inferiore al suo. Kuznetsov lo è, e lui ha sia le qualità per farlo giocare male, rallentando il ritmo, sia l’intelligenza tattica per fargli colpire meno rovesci possibili. Fognini non ci è riuscito, e ne ha pagato le conseguenze.
ATP 250 BUDAPEST – Secondo turno
Paolo Lorenzi (ITA) b. Sergiy Stakhovsky (UKR) 6-4 3-6 6-3
Andrey Kuznetsov (RUS) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 3-6 7-6
GLI HIGHLIGHTS DI FOGNINI-KUZNETSOV
GLI HIGHLIGHTS DI LORENZI-STAKHOVSKY