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Marco Caldara
28 April 2018

Cecchinato da lucky loser a finalista ATP

Sorpresa al Gazprom Hungarian Open: il derby tricolore se lo aggiudica in rimonta un tenace Marco Cecchinato, bravo a non darsi per vinto quando la finale sembrava ormai sfuggita. Ne viene fuori un successo frutto dei tanti miglioramenti compiuti negli ultimi mesi, che gli regala la prima finale ATP e anche un posto fra i primi 70 giocatori del mondo.
Il brutto dei derby tricolori è che uno dei due italiani in campo deve perdere per forza, ma l’altra faccia della medaglia garantisce almeno un successo. Così, la grossa occasione mancata da Andreas Seppi per portare a quattro il numero di titoli ATP conquistati in carriera passa nelle mani di Marco Cecchinato, perché a sorpresa la finale del Gazprom Hungarian Open se l’è conquistata lui, continuando ad aggiungere capitoli felici alla sua incredibile settimana ungherese. Era iniziata con la sconfitta nelle qualificazioni, poi è arrivato il ripescaggio come lucky loser e soprattutto una serie di quattro successi uno più bello dell’altro, che gli hanno aperto le porte della sua prima finale ATP. Sembrava che il posto per il duello di domenica fosse già nelle tasche di Seppi, che Cecchinato ha indicato in passato come uno dei suoi modelli, trasferendosi per un periodo anche a Caldaro, per allenarsi insieme a lui e a Massimo Saortori. Invece, in una battaglia agli antipodi (geografici) fra Alto Adige e Sicilia, la superiorità e l’esperienza del 34enne di Caldaro sono state cancellate dalla tenacia e dalla voglia di emergere del palermitano, di otto anni più giovane. È stato bravo a dimenticarsi il timore reverenziale e l’ha spuntata per 5-7 7-6 6-3, rimediando a un primo set gettato al vento dal 4-3 e servizio. Seppi sembrava aver interpretato meglio il match, eppure il primo break l’ha trovato lui, ma al momento di andare a vincere il set è venuta a galla la sua scarsa esperienza e certi livelli, mixata con un po’ di sfortuna per un paio di rimbalzi cattivi. Seppi ha recuperato il break e ha iniziato a giocare ancora meglio, un pessimo game di Cecchinato sul 5-6 gliene ha regalato un secondo e il primo set è finito sulla sua panchina, mentre il rivale sfogava la sua frustrazione su una incolpevole racchetta. Un break nel secondo game del set successivo sembrava il passaggio decisivo del confronto, sia a livello di punteggio sia per l’equilibrio che si stava delineando in campo, con Cecchinato a corto di punti e fiducia. Invece la partita sarebbe stata ancora lunghissima.
LE CRESCITA DI CECCHINATO
Nel terzo game del secondo set sono concentrati buona parte dei rimpianti di Seppi: si è portato sul 40-15, con due chance per vincere il quinto game di fila e salire sul 7-5 3-0, ma Cecchinato ha trovato due ottime soluzioni col rovescio e tanto è bastato per scombussolare i piani di Andreas. I miglioramenti nel rovescio, storicamente il punto debole del siciliano, sono alla base della sua crescita in classifica. Una volta sbagliava davvero troppo, mentre ora non perde più campo e non ha paura a prendersi qualche rischio col lungolinea, soluzione che funziona spesso. Progressi che uniti a un buon diritto, un servizio efficace e un saggio utilizzo della palla corta, hanno creato un giocatore che sul rosso può dire la sua. Superato il momento più difficile della sua partita, Cecchinato ha ripreso a giocare alla pari, fino a confezionare un piccolo capolavoro nel tie-break. Dal 4-2 per Seppi ha vinto cinque punti di fila, conquistando il vantaggio sul 4-4 grazie a un passante col rovescio lungolinea e poi difendendolo gelosamente, fino a conquistare un set che pareva perso un paio di volte. E una volta capito che poteva farcela, nel terzo il migliore è stato lui, fin dall’inizio. Seppi gli ha negato due chance per il 2-0, ma ormai il suo tennis funzionava poco, e un sesto game terribile con tre errori di fila ha spezzato definitivamente l’equilibrio. Cecchinato ha corso un piccolo brivido nel gioco seguente, concedendo la palla dell’immediato contro-break, ma l’ha salvata con coraggio e personalità, servendo un gran kick da sinistra (altro colpo che funziona molto bene) e colpendo un vincente col diritto al volo sulla risposta di Andreas. Un turno di servizio a zero sul 5-3 gli consegnava la finale, un'altra ritoccatina al best ranking (sarà almeno n.68) e la certezza di poter competere sul serio nel circuito maggiore. È proprio questa la notizia più importante che si porterà via dalla capitale ungherese, anche se, ovviamente, accoppiarla alla coppa del primo classificato non sarebbe una cattiva idea. Contro John Millman sognare è lecito.

ATP 250 BUDAPEST – Semifinale
Marco Cecchinato (ITA) b. Andreas Seppi (ITA) 5-7 7-6 6-3
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