Sull'erba è sempre un altro Seppi

Andreas Seppi torna a mostrare le sue qualità "erbivore" all'ATP 250 di Antalya: sfrutta l'aiuto offerto da un tabellone d'oro, batte anche il moldavo Radu Albot e a dodici mesi esatti dall'ultima volta tornerà a disputare una semifinale nel circuito maggiore. E visti i nomi degli avversari può puntare a un titolo mai così inatteso.
Faceva bene Andreas Seppi a riporre aspettative importanti nella stagione sull’erba, da parecchi anni il suo spicchio preferito del lungo calendario ATP. Una semifinale al nuovo Antalya Open non gli cambierà la stagione, ma intanto è un bel punto di (ri)partenza, che lo riporta abbondantemente dentro i primi 100 del mondo e gli serve per mettere punti e fiducia nel borsone, e ritrovare un po’ di quella voglia che stava gradualmente perdendo nelle ultime settimane. L’aveva raccontato agli Internazionali d’Italia, e al Roland Garros il suo coach Massimo Sartori ci aveva addirittura spiegato dell’intenzione dell’altoatesino di saltare tutti i tornei sulla terra battuta, per prepararsi al meglio per l’erba. È stato l’allenatore a suggerirgli di cambiare idea, e anche se i risultati sul rosso non sono stati all’altezza, qualcosa si inizia a vedere subito dopo, in un torneo che per una combinazione di fattori potrebbe diventare il migliore da qualche anno a questa parte. Fosse entrato a Eastbourne, dove col titolo del 2011 è sbocciato il suo amore per i prati, “Andy” non sarebbe nemmeno andato in Turchia, invece la classifica gli ha fatto un brutto scherzo che si è trasformato in regalo col sorteggio del tabellone, favorevole in partenza e ancor di più dopo il forfait di Karen Khachanov. Tuttavia, le opportunità vanno sfruttate e stavolta Seppi è stato bravissimo, battendo prima il qualificato polacco Majchrzak, poi Janko Tipsarevic (in un remake della famosa finale di Eastbourne) e quindi Radu Albot. Mercoledì il moldavo aveva sorpreso in due set Paolo Lorenzi – all’undicesima sconfitta consecutiva sull’erba – regalandosi il primo quarto nel circuito maggiore, ma contro Seppi non ha avuto grosse chance, arrendendosi con il punteggio di 6-4 7-6.
ANDREAS PUÒ VINCERE IL TORNEO
Seppi aveva già superato il moldavo a Miami, con un doppio 6-4 senza alcun problema, frutto di una superiorità a tutto campo emersa nei momenti chiave. Lo stesso accaduto tre mesi dopo sull’erba turca, in un torneo a forte rischio flop per gli spalti spesso vuoti e un tabellone che ha visto sette delle otto teste di serie uscire di scena all’esordio. Seppi ha giocato un gran primo set, partendo forte, scappando subito sul 4-1 pesante nel primo set e poi controllando il tentativo di Albot di rientrare. Senza break invece un secondo set da oltre un’ora, durata inusuale sull’erba: Seppi è stato bravissimo a cancellare nell’ottavo game le uniche due palle-break concesse, e a far valere superiorità ed esperienza nel tie-break. Come già all’esordio contro Majchrzak, l’azzurro ha messo le cose in chiaro già nel primo punto, conquistando un mini-break che poi non è più tornato indietro e vincendo con sicurezza tutti i punti giocati al servizio. Così facendo Andreas si è guadagnato una semifinale che gli mancava da esattamente un anno, da quando arrivò fra gli ultimi quattro all’ATP 250 di Nottingham. Interessante il fatto che delle sue 27 semifinali ATP oltre un quarto (sette) siano arrivate sull’erba, malgrado il numero delle settimane di tennis sui prati sia molto minore rispetto a quelle a disposizione su tutte le altre superfici. Seppi ha giocato sull’erba anche l’ultima finale, nel 2015 ad Halle (la sua prima in un 500), quando disputò un grandissimo match contro Roger Federer, arrendendosi con due tie-break. A separarlo da un’altra finale, la nona in carriera, l’altoatesino troverà domani uno fra Fernando Verdasco e Adrian Mannarino. Visto chi è rimasto nella parte alta del tabellone, è il momento giusto per tirare fuori il miglior tennis dell’anno.

ATP 250 ANTALYA – Quarti di finale
Andreas Seppi (ITA) b. Radu Albot (MDA) 6-4 7-6
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