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Marco Caldara
10 October 2018

Certezza "Ceck": vale anche sul cemento

Marco Cecchinato sorprende a Shanghai: batte al tie-break del terzo anche Hyeon Chung, e conquista il suo primo ottavo di finale in un Masters 1000. Gli vale un posto fra i primi 20 del mondo (nono italiano dell'Era Open) e una sfida con Novak Djokovic, ma soprattutto gli consegna le sicurezze di cui aveva bisogno. Eliminato Seppi, fermato da Edmund.
Ora è d’accordo anche la matematica: Marco Cecchinato è il nono tennista italiano dell’Era Open capace di arrivare fra i primi venti giocatori della classifica ATP, dopo Adriano Panatta (4), Corrado Barazzutti (7), Paolo Bertolucci (12), Fabio Fognini (13), Andreas Seppi (18), Omar Camporese (18), Andrea Gaudenzi (18) e Renzo Furlan (19). Un traguardo di spessore costruito soprattutto con la semifinale al Roland Garros, ma che a sorpresa è diventato realtà a Shanghai, dove il 26enne palermitano si è regalato il primo ottavo di finale in carriera in un Masters 1000. E pensare che prima di quest’anno l’azzurro allo Shanghai Rolex Masters non ci aveva mai messo piede, rinunciando alla trasferta asiatica a favore degli ultimi Challenger europei sulla terra, ma i risultati della primavera hanno cambiato la sua dimensione e l’hanno obbligato a modificare la programmazione, aiutandolo a scoprirsi anche più competitivo di quanto pensasse. Lo dimostrano i due successi cinesi, entrambi di carattere, al tie-break del terzo set: lunedì Cecchinato ha fatto fuori Gilles Simon, cancellandogli un match-point, mentre quest’oggi ha alzato ancora l’asticella superando per 4-6 7-6 7-6 Hyeon Chung, in un duello che ha rischiato di sfuggirgli di mano più di una volta. Invece, il più forte nei pochi momenti decisivi è stato lui, peculiarità figlia di un’enorme determinazione, e che inizia a tornare spesso e volentieri, segno che non si tratta solamente di fortuna. Anzi, per dirla tutta nel tie-break decisivo la sorte aveva persino deciso di aiutare il coreano, sotto forma di un nastro che ha corretto in vincente un rovescio che altrimenti sarebbe terminato largo, dopo un estenuante scambio di 25 colpi. Chung ha raccolto il 3-1 e poi ha allungato anche sul 4-1, con un servizio vincente, prendendo un vantaggio che pareva decisivo. Invece la partita l’ha vinta comunque l’azzurro.
LE CONVIZIONI CHE SERVIVANO
Quella di raddrizzare situazioni storte sta diventando una specialità dell’allievo di Simone Vagnozzi, che la partita pareva averla già persa in avvio di terzo set, quando Chung si è fatto via via più aggressivo e gli ha strappato la battuta in un brutto quarto game che poteva lasciare il segno. Cecchinato ha mancato una palla del 2-2 giocando con sufficienza una comoda volèe di rovescio, poi ha commesso un doppio fallo e ha regalato il 3-1 all’avversario con un attacco tenero punito dal passante di rovescio di Chung, ma invece che perdersi d’animo è rimasto attaccato ai polpaccioni del numero 26 del mondo, che andava a caccia di un buon risultato nel torneo più importante del suo continente. Il break è tornato subito indietro e il set, così come il precedente (giocato meglio da Cecchinato, dall’inizio alla fine) si è deciso al tie-break. Stavolta il primo a scappare è stato il 22enne di Suwon, grazie all’aiuto della sorte, ma dall’1-4 è stato dominio Cecchinato, capace di tenere i nervi saldi e giocare sempre nel modo giusto. Ha accorciato sul 3-4, poi il passante di diritto in corsa del 4-4 gli ha dato ulteriore coraggio e i punti di fila sono presto diventati cinque, consegnandogli un paio di match-point. Sul primo ha peccato di nuovo a rete, non chiudendo una volèe non impossibile e beccandosi il passante del semifinalista dell’ultimo Australian Open, ma sul secondo è stato Chung a sbagliare, regalando all’azzurro un successo preziosissimo, sicuramente il più importante mai colto fuori dalla terra battuta. Una vittoria che vale punti, un posto nella top-20 (sarà 19 se Medvedev e Bautista-Agut non battono Federer) e una sfida contro Novak Djokovic, battuto nell’incredibile quarto di finale a Parigi. Ma soprattutto consegna all’azzurro la convinzione di poter valere la sua classifica anche sul cemento, e di poter ambire a risultati di spessore anche senza la terra sotto ai piedi. Esattamente le certezze che aveva bisogno di costruirsi in questo finale di stagione.

MASTERS 1000 SHANGHAI - Secondo turno
Marco Cecchinato (ITA) b. Hyeon Chung (KOR) 4-6 7-6 7-6
Kyle Edmund (GBR) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-4
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