"INCAPACE DI ALZARE IL LIVELLO"
Il match ha preso un'altra direzione dopo che Kevin aveva annullato col servizio il matchpoint. Sullo slancio, ha scippato nuovamente il servizio a Federer ed è andato a servire sul 6-5. A quel punto è stato fantastico, rimontando da 0-40 con cinque punti consecutivi. Da due anni (semifinale 2016, contro Raonic), Federer non era costretto a giocare un quarto set a Wimbledon. Un break al settimo game del quarto set lo portava addirittura al quinto: ancora una volta, il sudafricano era bravo a cancellare una palla del controbreak. Nel quinto set si è andati dritti, filati col servizio. Soltanto in un game, Federer ha avuto palla break. Eravamo 4-3 per per lui e ha raccolto quattro punti di fila da 40-0. Ancora una volta, il sudafricano ha fatto un bel respiro e ha giocato un grande punto. Anche sul 5-6, si è trovato 0-30. Nel momento del bisogno, ha sempre radunato le forze. Più il match andava avanti, più Federer sembrava in difficoltà fisica. Non era incisivo in risposta, si muoveva male, spesso era costretto a giocare in difesa. Si salvava col servizio, ma lo spettro della sconfitta era dietro l'angolo. Non c'era la stessa sensazione vissuta durante la finale di nove anni fa, quando era Andy Roddick il giocatore a corto di benzina. Infatti, il break sarebbe arrivato al trentesimo game. Stavolta era Roger il più stanco. Sempre più fermo, sempre meno regale. Sull'11-11 e 30-30, ha aspettato qualche secondo prima di servire perché un aereo ha sorvolato Church Road. Subito dopo, ha commesso il primo doppio fallo della sua partita. Il simbolo di una resa. Al momento di servire per il match, Anderson non ha tremato. Braccia al cielo, sguardo verso il suo angolo, e poi un rispettoso saluto a Federer. Il quale, nonostante la delusione, ha rispettato il protocollo e ha atteso che Anderson fosse pronto per uscire dal campo. “Non è che lui mi abbia sorpreso, conosco le sue qualità: per esempio risponde molto bene alla seconda di servizio e può essere molto solido da fondo, lo aveva già dimostrato anche contro di me – ha detto Federer – il problema è che non ha funzionato la mia combinazione uno-due, subito dopo il servizio. Quando entravamo nello scambio non ero più in grado di metterlo in difficoltà. Quando ho avuto bisogno di alzare il livello, non ce l'ho fatta”. La delusione c'era, ma intanto ha promesso di esserci anche l'anno prossimo. Una buona notizia, in una pessima giornata per i cultori della sua leggenda.
WIMBLEDON UOMINI – Quarti di Finale
Kevin Anderson (SAF) b. Roger Federer (SUI) 2-6 6-7 7-5 6-4 13-11