Redazione - 10 January 2019

SUPER SEPPI: A SYDNEY BATTE TSITSIPAS

Un ottimo Andreas Seppi, aggressivo e molto sicuro nei colpi da fondo, batte Stefanos Tsitsipas in tre set lottati e si guadagna l'accesso alle semifinali di Sydney, dove affronterà Diego Schwartzmann. «Per qualche ragione in Australia gioco particolarmente bene. È stato fondamentale cominciare bene il secondo set, fare subito il break e diventare più aggressivo». Fuori Fognini ad Auckland con possibile problema fisico.

Andreas Seppi, 35 anni il prossimo 21 febbraio, non smette di stupire. In Australia ha spesso giocato bene (uno dei suoi primi grandi risultati è arrivato proprio a Sydney nel 2006 quando batté Lleyton Hewitt, allora numero 4 del mondo), quest’anno sta confermando la tradizione: dopo aver sconfitto all’esordio Jeremy Chardy (che veniva dalla semifinale di Brisbane) e Martin Klizan, nei quarti di finale ha sconfitto 4-6 6-4 6-4 la testa di serie numero 1, Stefanos Tsitsipas. A Seppi non dispiace affrontare avversari dal tennis pulito come quello del greco: si appoggia, gioca sul ritmo, trova sempre più fiducia nei colpi: «Per qualche ragione – ha detto Seppi al termine del match – in Australia gioco particolarmente bene, quindi sono molto contento di essere qui. È stato fondamentale cominciare bene il secondo set, fare subito il break e diventare più aggressivo. Alla fine ha funzionato».

Nel primo set, Seppi ha subìto il break decisivo nel decimo game, pur mostrando una certa solidità nei colpi, soprattutto col dritto, il termometro del suo gioco, visto che da sempre è il colpo più incisivo ma anche meno sicuro. Seppi ha strappato il servizio a Tsitsipas nel primo game del secondo set e, pur concedendo tre palle break, ha trascinato il match al terzo set. Qui, si è salvato sul 3-4, quindi ha piazzato il break nel game successivo, dove Tsitsipas era avanti 40-15. Da notare come Seppi ha chiuso il match, con game perfetto: ace, smorzata e dritto vincente.

In semifinale, Seppi affronterà l’argentino Diego Schwartzmann, numero 19 ATP, che con i suoi 170 centimetri (e qualcuno pure regalato), è tra i più piccoli del Tour. Pur avendo nella terra rossa la sua superficie preferita, Schwartzmann gioca bene anche sul cemento (ha raggiunto i quarti di finale allo US Open nel 2017) perché sa comunque sviluppare un buon numero di vincenti con i due fondamentali dal fondo, entrambi molto solidi. Un avversario tosto, non certo imbattibile. Un risultato, quello fin qui maturato da Seppi, che gli permette di accumulare fiducia alla vigilia di un torneo, l’Australian Open, dove ha raggiunto tre volte gli ottavi di finale e battuto giocatori del calibro di Marin Cilic (2013), Roger Federer (2015) e Nick Kyrgios (2017).

Tra l’altro, un Seppi così convincente complica la situazione anche a Capitan Barazzutti in vista del match di Davis contro l’India di inizio febbraio. Si giocherà a Calcutta, sull’erba, superficie che l’altoatesino ama particolarmente. Probabile che il capitano avesse in mente una formazione con Fabio Fognini punto fisso, Marco Cecchinato come secondo singolarista e Matteo Berrettini pronto per il doppio, da giocare accanto a Fognini. Melbourne scioglierà le ultime riserve, ma tenere in panchina un Seppi di questo livello sarà particolarmente difficile.

FOGNINI OUT A AUCKLAND. Decisamente meno convincente la prestazione di Fabio Fognini nei quarti di finale di Auckland. Il lgure, col suo nuovo completo Emporio Armani, aveva già rischiato all’esordio contro Peter Gojowczyk, davanti a un altro tedesco, Philipp Kohlschreiber (35 anni, numero 34 ATP) ha raccolto solo quattro giochi. Fognini ha chiesto l’intervento del fisioterapista a metà del primo set: non ha chiesto il medical time-out, come si trattasse di un problema non facile da risolvere. Pur non mostrando particolari difficoltà negli spostamenti, dopo un avvio promettente (ha subìto un break ma tirato una quantità di vincenti impressionante), si è spento poco a poco, fino a farsi chiamare tre falli di piede nel penultimo game. Pur in una giornata storta, Fognini è apparso centrato a livello tecnico. C’è da sperare che fisicamente sia in condizioni accettabili per affrontare un torneo dello Slam.

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