02 January 2019

PEDRO SOUSA E IL PRIMO SLAM A 30 ANNI. GRAZIE A JMDP

Il ritiro di Juan Martin del Potro ha aperto le porte dell’Australian Open al 30enne portoghese che farà così il suo esordio Slam. Dopo aver fallito 14 volte le qualificazioni. A Brisbane, Nick Kyrgios continua a deludere

Pedro Sousa, 30 anni, portoghese, ci aveva provato 14 volte a entrare nel tabellone principale di un torneo dello Slam: una in Australia, cinque a Roland Garros, tre a Wimbledon e allo US Open, sempre passando per le qualificazioni. Sempre fallendo. Questa volta gli è andata bene: con l’annuncio del ritiro di Juan Martin del Potro, nonostante stia procedendo bene il recupero dall’infortunio alla rotula dello scorso mese di ottobre, gli ha aperto la porta principale dell’Australian Open dopo 12 anni di professionismo in cui non ha mai abbattuto il muro dei top 100 (best ranking al numero 102, nel settembre del 2017, attualmente è numero 104), pur avendo vinto in carriera cinque titoli Challenger, l’ultimo sulla terra tedesca di Pullach, lo scorso agosto.

BRISBANE. Nel frattempo, la mattinata italiana ha mostrato l’ennesimo spreco di Nick Kyrgios. I propositi di smettere di giocare per l’intera stagione, dovesse vincere l’Australian Open, appaiono perfino comici di fronte all’ennesima prestazione svogliata contro Jeremy Chardy (6-7 6-2 6-3). Come già all’esordio contro Ryan Harrison, l’australiano ha provato a restare in partita affidandosi al servizio (44 ace al primo turno, 13 oggi) ma, appena ha dovuto affrontare un avversario un pochino più consistente, ha perso ancor più nettamente di quanto dica il punteggio, vincendo la miseria di un punto su cinque in risposta. Distaccato, noncurante, applaudito giusto da chi conosce poco il gioco, ha indispettito soprattutto quel Lleyton Hewitt (che ieri è tornato in campo nel torneo di doppio) che assiste ai suoi match ben distante dal campo, quasi in incognito: Hewitt, che in carriera non mollava una palla nemmeno nel palleggio di riscaldamento, ha certamente maggior rispetto per lottatori come Alex De Minaur e John Millman, anche se deve soffrire parecchio nel vedere un talento come quello di Kyrgios buttato al vento, in un momento in cui il tennis australiano fatica a produrre potenziali Slammer.

Chi invece è apparso in buone condizioni, soprattutto considerando il pessimo 2018, è Grigor Dimitrov, che in Australia ha spesso giocato bene e che ha disposto facilmente di Millman (6-3 6-4). A 27 anni non tutti i buoi son scappati. O almeno così si augurano i guardoni del gioco. Al prossimo turno un test più significativo contro Kei Nishikori. Da sottolineare la vittoria di Milos Raonic (6-3 7-6) contro il serbo Miomir Kecmanovic, 19 anni, cresciuto da Bollettieri: tra i Next Gen si è parlato poco di lui. Ci sarà modo nelle prossime settimane.

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