Marco Caldara - 17 September 2018

La missione asiatica di Camila Giorgi

Camila Giorgi parte fortissimo al Premier di Tokyo, primo dei 4-5 tornei di fine anno che la vedranno andare a caccia del best ranking. Supera in un’oretta la qualificata Doi e si guadagna il duello con Caroline Wozniacki, già battuta un paio di volte. La maceratese ha una grande occasione per chiudere l’anno fra le top-30: non dovrà lasciarsela sfuggire.

Più che una trasferta, quella di Camila Giorgi in Asia è una missione. Sin qui la 26enne di Macerata ha vissuto la miglior stagione della propria carriera, che ha toccato il suo apice con lo splendido quarto di finale a Wimbledon, e dimenticati i problemi fisici dello scorso anno è risalita fino al numero 37 della classifica mondiale. Ma l’anno non è ancora finito e c’è ancora spazio – e modo – per impreziosire ancora di più il 2018, in primis puntando a quel best ranking di numero 30 che non solo non rende giustizia alla Giorgi dei giorni migliori, ma risale addirittura a oltre tre anni fa. Pareva un punto di partenza, invece sin qui è restato un punto d’arrivo, ma la giocatrice allenata da papà Sergio non è mai stata così vicina a migliorarsi, anche perché da qui a fine anno non avrà un solo punto da difendere. Ecco perché una ritoccata al suo miglior piazzamento sembra possibile se non probabile, con una manciata di tornei ancora da giocare e una condizione di forma interessante, come confermato dal comodo esordio nel Premier di Tokyo. Sul Centrale del Toray Pan Pacific Open l’azzurra ha lasciato letteralmente le briciole alla qualificata giapponese Misaki Doi, che sarà sì scesa al n.170 WTA, ma fino al 2017 giocava a tempo pieno nel Tour e ha vissuto una carriera molto molto simile a quella dell’azzurra, con la quale condivide l’età, il best ranking e un titolo WTA nel palmarès. Eppure, nel terzo match sulla Main Arena non c’è stata partita. La Giorgi l’ha spuntata per 6-2 6-1, con una statistica a certificare meglio di ogni altra la qualità del suo match: in 65 minuti non ha concesso nemmeno una palla-break, lasciando i soliti alti e bassi negli spogliatoi.

SERVONO POCO PIÙ DI 100 PUNTI
L’ottimo match della tennista marchigiana alimenta le speranze in vista del duello di mercoledì contro la numero due del mondo Caroline Wozniacki, prima testa di serie. In passato la danese è stata una delle vittime illustri preferite da Camila, che l’ha superata in due occasioni: prima allo Us Open (2013) e poi a New Haven (2015). Va detto che la campionessa dell’ultimo Australian Open col torneo di Tokyo ha un feeling speciale (si è presa il titolo tre volte, comprese le ultime due edizioni), e contro Camila ha vinto le altre tre sfide, ma si sono giocate tutte sull’erba, mentre sul cemento l’ha sempre spuntata la Giorgi. Aggiungiamoci che la danese negli ultimi tre tornei ha vinto una sola partita, ed ecco che un duello apparentemente fuori portata diventa tutt’altro che impossibile. Intanto, col successo sulla Doi la maceratese si è già garantita 55 punti, un terzo del bottino che deve raccogliere per puntare a eguagliare e migliorare quella benedetta trentesima posizione. Vuol dire che gliene mancano ancora un centinaio, con ancora da giocare un Premier Five (Wuhan) e un Mandatory (Pechino) nella trasferta asiatica e volendo altri due International in Europa sul veloce al coperto, la superficie che a livello WTA le ha regalato le maggiori soddisfazioni. Tradotto: l’azzurra ha di fronte un’occasione quasi irripetibile per raccogliere nel giro di un mese i punti necessari per completare l’assalto cercato ormai da un paio d’anni, guadagnarsi una testa di serie per il prossimo Australian Open e arrivare all’off season con tante certezze e pochi dubbi. Una situazione completamente opposta rispetto a quella che si trovò di fronte dodici mesi fa.

WTA PREMIER TOKYO - Primo turno
Camila Giorgi (ITA) b. Misaki Doi (JPN) 6-2 6-1

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