Marco Caldara - 13 September 2018

Osaka, un trionfo Slam da 15 milioni di dollari

Cambia tutto per Naomi Osaka: grazie alla portata del mercato asiatico gli introiti provenienti dalle sponsorizzazioni dovrebbero moltiplicarsi per dieci. Merito soprattutto del rinnovo da capogiro in arrivo con Adidas: 7,5 milioni all'anno per dieci anni. Diventerebbe in un colpo solo la seconda sportiva più pagata al mondo.

La sceneggiata di Serena Williams contro il giudice di sedia Carlos Ramos ha monopolizzato l’attenzione dei media sportivi (e non solo), togliendo meritato spazio allo splendido trionfo di Naomi Osaka. Ma, da un certo punto di vista, potrebbe anche aver dato una mano alla tennista giapponese. Infatti, l’enorme diffusione ricevuta dalla vicenda ha reso più popolare anche il suo volto, ed è uno dei fattori che secondo gli esperti del settore ha il suo peso nel maxi contratto da 7,5 milioni di dollari a stagione che la Osaka starebbe per firmare con Adidas. A dare la notizia è stato il quotidiano inglese The Times, secondo il quale il brand tedesco avrebbe messo sul tavolo della giapponese un accordo da capogiro, della durata di dieci anni. Il successo a New York è caduto a fagiolo, visto che il precedente contratto, iniziato con la stagione 2015 e con una non meglio specificata cifra a sei zeri, era in scadenza a fine anno e il management della giocatrice era già impegnato da qualche settimana nella ridiscussione con Adidas. Ma ora tutto è stato ritoccato verso l’alto, e pur di evitare spiacevoli scherzetti l’azienda avrebbe deciso di proporle una cifra stratosferica, la più alta – udite udite –mai sborsata dal brand per la sponsorizzazione di un’atleta donna. Vorrebbe dire che in un colpo solo la Osaka diventerebbe la seconda sportiva più pagata al mondo, alle spalle della sola Serena Williams. È la dimostrazione che il suo trionfo a New York, che le ha già fruttato 3,8 milioni di dollari di prize money, non ne ha cambiato solo la carriera, portandola nella top-10, ma anche la dimensione sportiva e commerciale su scala globale. Di colpo è diventata ambitissima, tanto che è stato stimato che i suoi introiti annui dovrebbero moltiplicarsi per dieci: dal milione e mezzo attuale fino a qualcosa come 15 milioni a stagione, per buona parte coperti dalle sponsorizzazioni, fra accordi fissi e bonus legati a risultati e classifica.

L’IMPORTANZA DEL MERCATO ASIATICO
Significa che la Osaka potrebbe presto aggiungere altri accordi ai tanti già firmati: oltre a quello con Adidas, infatti, è già testimonial di Yonex, la marca di orologi Citizen, l’emittente satellitare Wowow e il gruppo alimentare Nissin, che da anni compare anche sulle t-shirt di Nishikori. Come se non bastasse, il trionfo a New York dovrebbe valergli presto un accordo milionario con Toyota in ottica Tokyo 2020, perché la casa automobilistica giapponese sarà fra i main sponsor dei prossimi Giochi Olimpici. E pensare che al termine dello scorso anno Adidas aveva rischiato di perdere la numero uno WTA Simona Halep, perché le due parti non riuscivano ad arrivare a un accordo economico (poi trovato) che andasse bene a entrambe, mentre per lei non ci hanno pensato un secondo. Decisivo il desiderio di conquistare una fetta sempre più importante del mercato asiatico, il più ricco e ambito in assoluto. Basta vedere l’esempio di Li Na, che dopo essere diventata la prima cinese a vincere uno Slam ha visto lievitare da 2 a 20 milioni di dollari i suoi guadagni fuori dal campo, e continua a incassare oltre dieci milioni a oltre quattro anni dal ritiro, oppure quello di Nishikori, che dalle aziende riceve circa 30 milioni all’anno, secondo soltanto a Roger Federer. Quello proposto da Adidas alla Osaka è il terzo contratto più ricco nella storia del tennis femminile, secondo solo agli accordi di Nike con Serena Williams (circa 18 milioni annui) e Maria Sharapova, e le permetterebbe di entrare di prepotenza fra le star dello sport mondiale. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla rivista economica Forbes, fra le dieci sportive più pagate otto sono tenniste. Uniche eccezioni nella top-10 la stella Indiana del badminton P.V. Sindhu (7°) e la statunitense Danica Patrick (9°), ex pilota di Nascar. Maria Sharapova ha comandato la classifica per 11 anni di fila, prima che nel 2016 il caso Meldonium, e la conseguente perdita di parecchi sponsor, le costasse la vetta, scippatale da Serena. Scalzare la Williams da lassù non sarà semplice, ma presto Naomi ci potrebbe provare. E vendicarsi per il modo in cui Serena ha rovinato la sua festa Slam.

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