Coric vuole prendersi l'ultima vera Davis
La Coppa Davis morirà domenica 25 novembre, quando l'ultima nazionale solleverà l'Insalatiera prima che dall'anno prossimo cambi la formula e, soprattutto, l'essenza della competizione. Per questo, il trofeo del 2018 avrà un valore speciale. Ha buone chance di raggiungere la finale la Croazia, in grado di schierare due top-20 in singolare (Marin Cilic e Borna Coric) e il numero 4 di doppio (Mate Pavic, senza dimenticare lo specialista Ivan Dodig). I ragazzi guidati da Zeljko Krajan sognano di ripetere l'impresa che, nel 2005, aveva reso Mario Ancic e Ivan Ljubicic due eroi nazionali. Stavolta il peso è sulle spalle di Cilic e Coric. Il primo è un giocatore d'esperienza, già protagonista di una finale, mentre per Coric è uno scenario nuovo. Ma lui, da buon croato, sa cosa bisogna fare quando si indossa la maglia a scacchi biancorossi. Ed è molto motivato in vista della sfida contro gli Stati Uniti a Zadar, sulla terra battuta. Notizia dell'ultim'ora: è arrivato il forfait di Jack Sock, che avrebbe dovuto essere il numero 1 a stelle e strisce. Il suo posto è stato preso da Ryan Harrison. Nella prima giornata, dunque, Coric dovrebbe giocare contro Steve Johnson. Parte favorito, ma la pressione sarà notevole. Quando gli chiedono se i match di Davis lo innervosiscono in misura maggiore rispetto agli altri tornei, non ha dubbi. “Sì, però ho già giocato diverse partite. Ho iniziato a 16 anni, quindi so come affrontare le tensioni. E oggi molto meglio rispetto a un paio d'anni fa. Il mio obiettivo è approcciare con la stessa mentalità una partita di Davis e una del Tour ATP. Devo riuscirci, altrimenti divento nervoso, non mi sento bene e inizio ad avere i crampi. Ce l'ho fatta in paio di serie, e ha funzionato molto bene”. La sua avventura in Coppa è iniziata nel 2013, mentre è ben più lunga la militanza di Marin Cilic.