Roma, i prezzi non diminuiscono. Anzi...
Lo scorso 9 luglio si è celebrato il “Manic Monday” di Wimbledon, bulimica giornata di tennis con in campo tutti gli ottavi di finale, sia maschili che femminili. Nello stesso giorno, scattava la vendita dei biglietti per la 76esima edizione degli Internazionali BNL d'Italia. Come accade da qualche anno, dato il notevole successo del torneo, la FIT sceglie di metterli in vendita con grande anticipo per attivare la promozione del proprio gioiellino, sia in termini di immagine che di fatturato. Con l'avvento dei tornei di pre-qualificazione (i primi della scorsa edizione sono scattati addirittura durante le vacanze di Natale), il battage pubblicitario si intensificherà ancora di più. Ma torniamo ai biglietti: c'era grande attesa per conoscere la policy dei prezzi, visto il calo di spettatori fatto registrare nel 2018 e la crescita della “forbice” con Madrid. Negli ultimi anni era stata scelta una politica di aumenti piuttosto sensibili, ma i dati di biglietteria hanno sempre dato ragione agli organizzatori. Ogni anno si registrava un record, fino allo sfondamento (nel 2016) della soglia dei 200.000 spettatori, dato lusinghiero anche al netto di alcune scelte – peraltro legittime – come l'allungamento artificioso del torneo con le fasi finali delle pre-qualificazioni inserite nel conteggio finale. Va detto che i costi dei primi giorni sono talmente bassi da non influire nel bilancio complessivo. Nel 2017 c'è stato il record assoluto (222.425 biglietti strappati). Nel 2018, invece, si è registrato un calo dell'8,40%, con un dato finale complessivo appena inferiore rispetto al 2016 (203.758 contro 204.816). C'è stato qualche problema con il meteo, ma trascurabile nel dato finale, poiché i dati di prevendita avevano già fatto segnare un calo. E allora sembrava evidente che si fosse arrivati al punto in cui il pubblico non cresce più di pari passo con l'aumento dei prezzi. Per questo, si poteva ipotizzare un qualche sconto per la prossima edizione, anche per cercare di ricucire lo strappo con Madrid. Non è stato così. Tra l'altro, come vi abbiamo raccontato ieri, se la politica verrà incontro a Ion Tiriac, la Caja Magica potrebbe dotarsi di un quarto stadio, possibilmente da 8.000 spettatori.
PIÙ AUMENTI CHE DIMINUZIONI
Da parte sua, difficilmente il Foro Italico potrà aumentare la capienza attuale. Ci sono soltanto un paio di sbocchi: la costruzione di un tetto retrattile, di cui si parla da oltre 10 anni, che porterebbe con sé l'aggiunta di qualche fila. E poi il miglioramento della Next Gen Arena, che nelle intenzioni di CONI Servizi dovrebbe aumentare la capienza di circa 1.500 posti e magari diventare un impianto permanente, in grado di ospitare anche altri eventi. Oltre che ampliato, andrebbe anche abbellito, visto che non sempre attira il pubblico (che preferisce riversarsi in massa sul Pietrangeli) e, al calar della sera, non offre condizioni di gioco ideali. Radio spogliatoio informa che molti giocatori non ci vadano volentieri. Detto che la struttura del Foro Italico è questa e rimarrà tale, con i suoi limiti ma anche la sua inimitabile atmosfera, chi scrive ha sempre condiviso le parole di Angelo Binaghi quando affermava che al Foro “non ci stiamo più” e diceva, neanche troppo velatamente, che il torneo avrebbe anche potuto traslocare. Forse cercava la giusta considerazione dall'amministrazione comunale (che peraltro è arrivata quando Virginia Raggi è salita al Campidoglio), ma in effetti ci sono momenti della settimana in cui c'è davvero troppa, troppa gente. Bellissimo per il colpo d'occhio e le telecamere svolazzanti per il Foro, un po' meno per il comfort del pubblico. Detto questo, è così da sempre. Ci sta. Ma veniamo ai prezzi dei biglietti. Con nostra grande sorpresa, non c'è stata nessuna politica di diminuzione, ma un leggero aumento, sia pure ridotto e (molto) meno sensibile rispetto al passato. Una scelta coraggiosa, una scommessa che metterà alla prova il pubblico, nel tentativo di capire se il 2018 è stato un caso oppure, effettivamente, la gente ha fissato una soglia oltre la quale non vuole andare. Ma attenzione: una nota in fondo al listino prezzi preoccupa chi sta pianificando un viaggio a Roma dal 6 al 19 maggio 2018. “Prezzi validi fino al 31 Dicembre 2018”. Significa che l'anno nuovo potrebbe portare un ulteriore aumento. E allora il test sarà ancora più probante. Ma andiamo a vedere cosa è stato scelto per gli Internazionali BNL d'Italia 2019.
UN BANCO DI PROVA IMPORTANTE
In definitiva, il calo di spettatori della scorsa edizione non è passato inosservato. Gli organizzatori ne hanno chiaramente tenuto conto, riflettendo anche sui dati di prevendita (l'aumento per sabato sera si può interpretare in questo modo), ma non lo hanno ritenuto sufficiente per modificare del tutto la policy. Rimane il dubbio sul possibile ritocco dei prezzi a partire dal 1 gennaio. Cosa deciderà di fare la FIT? Aumentare ancora? Un ritocco dei prezzi attuali porterebbe, inevitabilmente, a una crescita ulteriore rispetto al 2018. O magari deciderà di mantenere i prezzi appena descritti, eliminando il limite del 31 dicembre? Probabilmente dipenderà dai dati di prevendita. Non c'è dubbio che gli Internazionali del 2019 saranno un banco di prova importante, forse decisivo, per comprendere la bontà delle strategie che hanno pagato fino all'anno scorso. Di certo, sfogliando i vecchi programmi del torneo, la crescita dei costi è stata importante, però è andata di pari passo con la crescita del torneo, sempre più grande ma sempre più esclusivo. Tra 10 mesi scopriremo se ci sono ancora margini, o se la corda si è spezzata e va ricucita con un passo indietro.