Ecco la Pieri. Belgio: capitano ad interim
A Genova non è ancora tempo di smontare impalcature e allestimenti. Archiviata la delusione per la Davis, l'Italia proverà a consolarsi con la Fed Cup. Pochi pensavano che le ragazze di Tathiana Garbin fossero già in grado di lottare per un posto nel World Group I. La splendida vittoria contro la Spagna, invece, ha acceso una possibilità. L'appuntamento è sulla terra di Valletta Cambiaso per Italia-Belgio: con i consueti 10 giorni d'anticipo sono arrivate le convocazioni dei capitani: Tathiana Garbin da una parte, Ivo Van Aken dall'altra. Non ci sono grosse sorprese, se non una piccola novità in Casa Italia. Come quarto elemento, “Tax” ha premiato Jessica Pieri anziché Elisabetta Cocciaretto, la cui convocazione a febbraio aveva lasciato un po' perplessi: ok, era reduce dalla semifinale all'Australian Open Junior, ma non era preparata per un match così delicato. Vista la delicatezza dell'incontro – e la concreta chance di vincere – la Garbin si è tutelata con una ragazza del 1997 che è reduce da un risultato significativo, proprio in ottica Fed Cup: nelle qualificazioni del torneo WTA di Lugano ha battuto proprio Deborah Chiesa (4-6 6-2 6-4 lo score), mattatrice a Chieti. Nonostante un avvio di stagione non semplice (non ha ancora passato un turno in un tabellone principale), la Pieri ha comunque mostrato una certa affidabilità nel circuito ITF e la sua convocazioni ci può stare, anche se la classifica WTA le vede davanti Georgia Brescia (n. 208 WTA contro n.224) che, pur essendo stata in odor di nazionale più di una volta, non ha ancora festeggiato la prima convocazione. Va detto che la Brescia, a parte un successo sulla Paolini a gennaio, non ha ottenuto troppi risultati nel 2018. Per il resto, tutto come previsto: Sara Errani sarà il perno della formazione, spalleggiata da Jasmine Paolini (che sta facendo buone cose a Bogotà) e Deborah Chiesa, che dopo Chieti non ha giocato troppi match ma è comunque giunta in finale a Santa Margherita di Pula un paio di settimane fa. A dieci giorni dal match, le considerazioni sono identiche rispetto a quelle prima di Italia-Spagna: il successo parte necessariamente dai punti di Sara Errani, mentre la Garbin dovrà essere brava a individuare la più adatta per il ruolo di seconda singolarista.