Seppi ci prova, ma questo Federer non si batte
Quando ci sono di mezzo le leggende, e il rischio di sfigurare è dietro l’angolo, ci si può accontentare di una onorevole sconfitta per 6-3 7-6. Sicuramente Andreas Seppi è sceso in campo per la semifinale dell’ATP 500 di Rotterdam con l’intenzione di fare uno scherzetto a Roger Federer, come gli è riuscito all’Australian Open di tre anni fa, ma il bello dei miracoli è proprio il fatto che siano irripetibili. Pensare a un nuovo successo era troppo anche in un torneo che è tornato a mostrare una versione di Seppi tirata a lucido, ma un bel match era lecito attenderselo e Seppi l’ha regalato al pubblico olandese, deluso da una sessione pomeridiana troncata a metà dallo sfortunato ritiro di Goffin. Contro Dimitrov il belga si è colpito (da solo) all’occhio sinistro steccando una volèe, e rimediando un edema che lo obbligherà a rinunciare anche al torneo di Marsiglia. Seppi invece non ha fatto scherzi e ha tenuto alla grande il campo per un’ora e mezza, spaventando Federer soprattutto nelle battute iniziali. Delle sue 15 partite contro il nuovo numero uno del mondo è stata una delle migliori tre: ha fatto meglio solo nella storica vittoria del 2015 a Melbourne, e lo stesso anno nella finale a Halle. È partito meglio lui, cercando di aggredire la palla prima dello svizzero, con quell’equilibrio fra spinta e solidità che quando arriva lo rende un avversario davvero temibile. Senza nulla da perdere e aiutato da un’ottima condizione fisica si è preso il lusso di fare gioco contro Federer, cosa che nell’ultimo anno è riuscita a pochissimi. Ha mancato subito un paio di palle-break, poi la battuta l’ha persa lui ma ha subito recuperato, trovando anche qualche soluzione che ha fatto scattare in piedi gli spettatori dell’Ahoy. Fino al 3-3 è sembrato superiore, ha fatto capire a Federer che poteva impensierirlo sul serio e l’ha obbligato ad alzare il livello, cosa che – per sua sfortuna – allo svizzero è riuscita piuttosto facilmente, fino a regalargli un parziale di 5 game consecutivi che ha scacciato la paura.
ANDREAS SI FERMA PER L’INFILTRAZIONE
Ma c’è stata partita anche nel secondo set, in cui Federer non è riuscito a scrollarsi di dosso Andreas fino al tie-break. La situazione l’ha un tantino innervosito, ma è stato bravo a tenere i nervi saldi nel game decisivo, malgrado un primo punto splendido di Seppi gli sia costato il mini-break in apertura. Roger ha fatto tutto alla perfezione nei successivi due e poi ha cambiato di nuovo passo, come dal 3-3 del primo set, infilando un parziale di 5-0 che gli ha consegnato successo e finale, la quarta nell’ABN AMRO World Tennis Tournament, dopo quella persa nel 2001 e la doppietta 2005-2012. Seppi chiude comunque a testa alta un torneo che domenica era finito nel cestino, ma grazie alla possibilità di entrare come lucky loser è diventato uno dei migliori delle ultime stagioni. A Rotterdam l’altoatesino ha confermato le ottime condizioni mostrate nelle prime settimane dell’anno, e riacceso negli appassionati italiani la speranza di vederlo tornare ad alti livelli. “Gioca cento volte meglio rispetto a qualche anno fa – ci ha raccontato all’indomani del successo su Zverev un entusiasta Massimo Sartori – e se continua di questo passo abbiamo ancora qualche soddisfazione da toglierci”. Coi 180 punti raccolti in Olanda l’azzurro risalirà al n.59 ATP, e con appena una novantina di punti da difendere da qui al Roland Garros. Tuttavia, anche se poteva essere il momento di accelerare per tentare di riconquistare la top-50, Seppi ha deciso di fermarsi per la consueta infiltrazione all’anca. Salterà i Masters 1000 sul cemento americano, e lo rivedremo ad aprile per la Coppa Davis. “La preparazione che abbiamo svolto – ha detto ancora Sartori – era finalizzata solo alla prima parte di stagione, e ora è il momento di fermarsi. Farsi prendere dall’entusiasmo e mettersi inseguire il risultato, a maggior ragione in due tornei come Indian Wells e Miami in cui Andreas non ha mai giocato bene, diventerebbe una mossa controproducente, che finiremmo per pagare nei mesi successivi. Proprio perché tutto sta andando per il verso giusto è corretto seguire i piani prefissati”. Se lo dice lui c’è da fidarsi.
ATP 500 ROTTERDAM – Semifinali
Roger Federer (SUI) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 7-6
Grigor Dimitrov (BUL) b. David Goffin (BEL) 6-3 0-1 ritiro