Riccardo Bisti - 06 November 2017

Gianluigi Quinzi torna sotto i riflettori

L'ex n.1 junior acciuffa un posto alle Next Gen ATP Finals. Rimonta due set di svantaggio a Filippo Baldi e mostra segnali importanti, così come il suo avversario. Tuttavia, è impossibile dare un valore all'evento (campo troppo veloce e natura dei partecipanti). L'ATP sarà contenta della vittoria di GQ: era il più noto del gruppo, forse anche di Berrettini.

C'è una foto che, a guardarla, evoca un bel po' di nostalgia. Con uno sfondo di terra battuta, Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi si abbracciano dopo aver regalato all'Italia l'ultimo punto nella Coppa Davis Junior. Correva l'anno 2012 e pensavamo (via, speravamo... ) che certe scene si sarebbero ripetute nella Davis dei grandi. Per adesso non è andata così, ma la suggestione era forte nel rivederli, uno contro l'altro, nella finale delle qualificazioni alle Next Gen ATP Finals. Se la presenza di Quinzi (n.294 ATP) era prevedibile, quella di Baldi ha sorpreso. La vittoria su Matteo Berrettini al primo turno lo ha rilanciato sul piano dell'immagine, mentre su quello tennistico aveva già dato segnali importanti, aggiudicandosi i suoi primi due titoli professionistici. La classifica ATP non sorride ancora, ma quantomeno ha smesso di piangere: oggi è n.459 ATP ed è finalmente sulla buona strada, quella giusta. Il lombardo ha dato battaglia per un paio d'ore, ha accarezzato il sogno di sfidare i big della sua generazione, ma alla fine nel Padiglione 1 di Milano-Rho ci metterà piede GQ, vincitore col punteggio di 3-4 3-4 4-2 4-2 4-2. Crediamo che l'ATP sia contenta dell'esito, specie dopo l'eliminazione di Berrettini (che era sicuramente il loro favorito), non tanto per la classifica ma per il background. I ricordi della carriera junior di Quinzi sono ancora freschi, così come la montagna di pressioni che gli sono piombate addosso. Probabilmente, ancora oggi è più noto di Berrettini. Certe aspettative non gli hanno fatto bene, ma paradossalmente gli torneranno utili: Gianluigi sa cosa significa giocare davanti a 5.000 persone, ha battuto due volte Chung e una volta Donaldson (sia pure in doppio) e non dovrebbe patire il “disagio dell'intruso” in un club di giocatori che – almeno fino ad oggi – hanno dimostrato molto più di lui.

QUINZI RIMONTA DUE SET E VOLA DALLE MODELLE
​Allo Sporting Milano 3, su un campo rapidissimo, Baldi ha giocato una partita tutto cuore ed è stato favoloso nei due tie-break, specie nel secondo, quando è stato avanti 4-0, poi si è trovato 4-6 prima di intascare quattro punti di fila che lo hanno spedito avanti di due set. A quel punto, il sogno-qualificazione (con il suo gruzzolo di 50.000 dollari) era più di un'ipotesi. Forse ci ha pensato troppo, perdendo per un attimo il focus sulla partita. Risultato? Break immediato di Quinzi nel terzo e nel quarto set, pugna rimandata al quinto. Lo strappo decisivo arrivava al terzo game e Filippo si mangia le mani: era avanti 40-15, il game sembrava “in controllo”, ma ha commesso un paio di ingenuità (un volèe un po' telefonata, poi un dritto in corridoio sul “deciding point”). Perso il servizio, i buoi erano ormai scappati, anche perché Quinzi ha servito alla grande, concedendo palle break in un solo game (nel quarto). E dunque, dopo il matchpoint, GQ si è sottoposto al protocollo dei big: doccia, abiti trendy e di corsa in città per il sorteggio dei gironi. In una cerimonia da Milano da Bere dei tempi andati, tra DJ e vistose modelle, è finito nel Gruppo A con Rublev (suo primo avversario, martedì sera), Shapovalov e Chung. Nel Gruppo B si sfideranno Khachanov, Coric, Donaldson e Medvedev.

QUINZI E I LIMITI DA RIDEFINIRE
Le Next Gen ATP Finals devono essere prese per quello che sono: un'enorme sperimentazione di un tennis futuribile, ma ancora nebuloso. Per questo, sarà difficile trarre indicazioni importanti sia per Quinzi che per tutti gli altri, da Rublev a Medvedev). Stesso discorso per le qualificazioni all'italiana, anche se Baldi ha confermato il suo buon momento: aveva vinto 22 delle ultime 29 partite, un paio di titoli ITF, e si è adattato meglio di altri al campo di Basiglio (rapidissimo!). Buon servizio, discreta padronanza della rete, esuberanza atletica che fa ben sperare e una rispostina in slice che gli ha dato ossigeno nei turni di servizio avversari. Superati Berrettini e Pellegrino, ha sfiorato l'impresa contro Quinzi. Da parte sua, il marchigiano sta mostrando i primi germogli del lavoro di coach Fabio Gorietti, con lui a Basiglio. Intanto, un servizio mancino bello solido. E poi un dritto con cui cerca sovente il punto. Il rovescio, beh, lo ha sempre portato da casa. Verrebbe da essere ottimisti, ma il campo velocissimo (diverso da quello del torneo: non bene) e la familiarità tra i vari giocatori non aiuta a farsi un'idea. Di sicuro, per Quinzi sarà importante misurarsi con i più forti. Dopo la paura estiva per un problema al gomito (si era addirittura temuta un'operazione), adesso è a posto fisicamente e ha gettato le basi per raggiungere i suoi limiti. Oggi come oggi, è difficile individuarli. Forse il problema era proprio quello: qualche anno fa, gli avevano fatto credere che i limiti non esistessero. Adesso, forse, potrà farsi un'idea più chiara di quello che sarà il suo futuro.

QUALIFICAZIONI NEXT GEN ATP FINALS – Finale
Gianluigi Quinzi b. Filippo Baldi 3-4 3-4 4-2 4-2 4-2

NEXT GEN ATP FINALS – I GIRONI
GRUPPO A

Andrey Rublev – Denis Shapovalov – Hyeong Chung – Gianluigi Quinzi

GRUPPO B
Karen Khachanov – Borna Coric – Jared Donaldson – Daniil Medvedev

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