Filippo Baldi riparte da Palermo
Cinque anni fa era un baby-fenomeno, l'azzurro del futuro insieme a Gianluigi Quinzi. I due avevano vinto la Davis Cup Junior, battendo in semifinale la Francia di Quentin Halys e in finale l'Australia di Thanasi Kokkinakis. Negli ultimi mesi si erano un po' perse le tracce di Filippo Baldi, classe 1996, talento lombardo che ha incontrato più di una difficoltà nel passaggio da junior a professionista. Basta dare un'occhiata ai suoi ranking ATP di fine anno: dal 2013 è incagliato intorno al numero 800 ATP, lontano dalle posizioni che contano, insufficiente anche per le qualificazioni di diversi Challenger. 811, 827, 900 e 770 sono le cifre accanto al nome di Filippo nelle classifiche di fine stagione. Numeri insufficienti, lontani dalle ambizioni di Filippo e di tutta la famiglia. Tuttavia, il ragazzo di Vigevano non ha nessuna intenzione di mollare. Dopo aver cambiato diverse guide tecniche nel corso degli anni, Baldi ha preso una decisione coraggiosa: dallo scorso dicembre, si è trasferito in Sicilia alla corte di Francesco Cinà, il coach artefice del miracolo Roberta Vinci. Ma se Cinà segue principalmente la Vinci, al suo fianco ci sarà un coach di qualità come Francesco Aldi, ex ottimo giocatore (n.111 ATP nel 2005), già coach di Marco Cecchinato e – più recentemente – all'angolo della tedesca Annika Beck. Quella di Baldi è una scelta coraggiosa, che però sta già dando i primi frutti. Dopo la un'intensa preparazione, Baldi ha iniziato la stagione con due tornei Futures in Tunisia, raccogliendo altrettanti quarti di finale.